AVIANO - L’avviso inizia con una battuta: «Gli aerei non sono gatti, non puntate i laser contro di loro». In realtà l’allarme è serissimo: ne va della sicurezza militare - certo - ma allo stesso tempo della vita dei civili, soprattutto di quelli (e sono tanti) che vivono nei pressi della base Usaf di Aviano.
IL PROBLEMA
La voce - ufficiale - è interna al perimetro della base Nato. Il “Safety office”, cioè l’ufficio che si occupa della sicurezza, parla chiaramente di «un aumento degli incidenti dovuti al laser nell’ultimo anno». E il velivolo più colpito da questi scherzi di cattivo gusto che in realtà si configurano come reati molto pericolosi, è l’elicottero HH-60 Pave Hawk. È più lento rispetto a un F16 e il puntamento laser sui piloti che lo conducono può essere estremamente più pericoloso. «Lo scorso anno - spiega il sergente Miguel Gibson, manager della sicurezza del 31st Fighter Wing - abbiamo riportato 13 attacchi con il laser a danno dei nostri elicotteri HH-60 Pave Hawk. Educando le persone sulla pericolosità di queste azioni - ha proseguito il graduato statunitense di stanza ad Aviano - possiamo prevenire spiacevoli conseguenze e contribuire a rendere sicura la comunità locale, che è la nostra prima priorità».
COSA SUCCEDE
Nell’ultimo anno, quindi, i piloti dei caccia e degli elicotteri di combattimento che si trovano ad Aviano hanno fatto più volte rapporto, segnalando un aumento dei puntamenti laser in fase di decollo o atterraggio. Del problema ha parlato anche il maresciallo maggiore Andrea Businello, comandante della stazione dei carabinieri che vigila sulla base di Aviano.
«Il puntamento laser nei confronti di un aeromobile - ha spiegato - si configura come un attacco nei confronti della sicurezza dei trasporti». Il comandante poi cita l’articolo 432 del codice penale, che per casi simili prevede in caso di condanna una pena da uno a cinque anni di carcere. «E se da quell’atto dovesse derivare un disastro -ha aggiunto - la pena si alzerebbe da un minimo di tre a un massimo di dieci anni». Non c’è nulla da scherzare, quindi, perché il pericolo è serio.
LA SPIEGAZIONE
A questo punto a scendere sul piano tecnico è nuovamente Miguel Gibson, il manager della sicurezza della base Usaf di Aviano. «Quando un laser colpisce l’abitacolo di un aeromobile - illustra il graduato statunitense - la luce si espande e crea un effetto rifrazione, rendendo di fatto cieca la visuale dei piloti per qualche istante». Elemento, questo, pericolosissimo soprattutto nelle fasi più delicate del volo, quelle che richiedono precisione e abilità: il decollo e l’atterraggio.
E c’è un rischio che riguarda non solo la fase di volo, ma la salute stessa dei piloti e del personale di bordo. Sì, perché un puntatore laser (dipende dalla potenza dello stesso) potrebbe anche causare danni permanenti agli occhi di chi riceve l’attacco, quindi in questo caso del personale militare americano della base.
Per tutte queste ragioni - e dati alla mano - il comando americano e i carabinieri della base hanno voluto mettere in luce un problema sempre più grave.