PORDENONE - Giovedì 17 agosto, con il termometro a raccontare un'estate ritornata alle temperature sopra i 30 gradi e alla voglia di cercare un po' di fresco restando in città. In viale Treviso c'è la piscina comunale gestita dall'Arca nuoto, aperta dalle 10 alle 20: sole, lettini e soprattutto una grande vasca piena d'acqua dove poter fare un tuffo o quattro bracciate, spegnendo la calura. Tra i presenti c'è un gruppo di amici pordenonesi e fra loro Vincenzo Romor, medico di base in pensione ed ex assessore comunale alle politiche sociali in una Giunta di Centrosinistra. È lui che vede la donna «vestita entrare in acqua» e chiama una bagnina perchè «se il regolamento dice che devi fare la doccia prima di entrare, indossare costume e cuffia, devi rispettarlo.
IL RACCONTO
È mezzogiorno e l'area della piscina non è ancora affollata. Vincenzo Romor è seduto con moglie e amici quando si accorge che questa donna, che «indossava un vestito con i pantaloni, prima si siede ai bordi della vasca, poi piano piano si immerge. Ho visto l'abito e la prima cosa che ho pensato è stata quella di chiedere spiegazioni alla bagnina. Volevo sapere perchè io devo fare la doccia, avere costume e cuffietta e la signora invece poteva entrare in piscina vestita, come si vede dalla foto. Era palese che c'era un problema di igiene. E non parlo di politica e non voglio nemmeno parlare di religione. Ripeto, si tratta di igiene». Non si stanca di ripeterlo il medico ed ex assessore. La bagnina a quel punto si avvicina e fa uscire dall'acqua la donna. «Era con altre persone, anche bambini - prosegue il racconto Romor -. Ho visto che si spostava vicino alla zona alberata e poco dopo si è immersa ancora una volta in piscina». Di nuovo avvisa la bagnina che la fa uscire. «Questo è il nostro costume», ha risposto dal canto suo la donna.
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IL COSTUME
«Mare, fiume o piscina non sono la stessa cosa: nel mare si scarica di tutto, ma è grande. In piscina è diverso: c'è un regolamento che dice che bisogna essere "ignudi" e non vestiti. E bisogna farsi la doccia, nel suo caso insaponarsi i vestiti....». Romor sottolinea la necessità di avviare un dialogo con i rappresentanti della comunità musulmana per spiegare loro che in piscina ci sono delle regole che vanno rispettate». Ma secondo il responsabile della piscina la donna le ha rispettate tutte: non indossava un vestito, ma un costuume da bagno che segue il loro credo. E quindi poteva entrare in acqua. La foto scattata da Romor parla più di mille parole ed è destinata a far discutere, come accaduto recentemente in altri luoghi dove si sono vissute situazioni analoghe.