Sgarbi al festival letterario e mostra
poi si posta un "finto" selfie nudo

Venerdì 29 Aprile 2016
Vittorio Sgarbi nudo in hotel
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PADOVA - Vittorio Sgarbi non perde occasione per far parlare di sé. Giunto a Padova per presentare il festival letterario "Babele" e la mostra su Donatello, subito dopo la conferenza stampa in hotel hapostato una foto che lo ritrae completamente nudo in una camera di hotel. L'immagine ha fatto il giro di Facebook. Il tutto accompagnato dalla frase latina «Immotus nec iners», citazione della dannunziana "fermo ma non inerte". Una provocazione? Alla fine il mistero è stato svelato dallo stesso critico sabato con un altro post: a quanto pare l'immagine risaliva a mesi prima ed era stata postata come atto provocatorio, a dimostrazione del fatto che sui giornali più di tutto conta "il gossip".

Poco prima dello scatto, che su Facebook è stato visto da migliaia di persone e sta facendo molti discutere, aveva detto che sarà l'islam uno dei temi al centro di «Babele» nella presentazione il festival letterario. «In particolare l'islam visto dai convertiti all'occidente - ha spiegato - che significa che io mio figlio lo mando ad Oxford non a Baghdad, ci sarà una ragione. Non conosco nessun occidentale che mandi il proprio figlio a Baghdad e nessuno che, stando nei luoghi più remoti del mondo, non mandi il proprio figlio a Parigi. Questo per dire che il mondo islamico ha tali problemi da risolvere che sono primi loro a viverne le contraddizioni». «Il colonialismo è stato meno peggio dell'Isis» ha poi aggiunto Sgarbi. «Di sicuro nessuna religione ha espresso tante bellezza come la religione cristiana. Non c'è mai stato un Bach di Baghdad né un Giotto di Mosul» ha infine concluso.
Un busto in terracotta di San Lorenzo, opera di Donatello, sarà invece esposto per la prima volta in Italia dal 30 aprile al 25 settembre al Palazzo della Ragione di Padova.

Del busto si erano perse le tracce da quando nel 1888 era stato rubato da una chiesa parrocchiale di Borgo San Lorenzo (Firenze) da un antiquario fiorentino che l'aveva poi ceduto al principe Giovanni II del Liechtenstein. L'opera, che dopo Padova, andrà al Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, è stata presentata sempre questa mattina dal sindaco di Padova Massimo Bitonci e Vittorio Sgarbi.
 

Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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