VICENZA - Si è conclusa oggi in Tribunale a Vicenza, dopo una dozzina d'anni, con la prescrizione del reato, una vicenda giudiziaria che ha visti come protagonisti due coniugi padovani e la loro figlia adottiva, che ora ha 19 anni e all'epoca dei fatti minorenne.
Secondo la ricostruzione fatta attraverso le lettura del decreto la coppia nel 2009 era stata condannata dai giudici vicentini per abusi e maltrattamenti nei confronti della bambina, nata nel 1998 e di origini straniere. Seconda l’accusa la stessa sarebbe stata oggetto di "attenzioni particolari" da parte del padre adottivo, ora 68enne, che l’avrebbe toccata sul seno e nelle parti intime sino ai primi mesi del 2002. L'uomo, assieme alla moglie, avrebbero inoltre maltrattato la bambina, isolandola dalla famiglia, sostenendo che «la stessa era affetta da una malattia contagiosa e obbligandola ad usare stoviglie diverse da quelle usate dagli altri, ad usare un unico bagno e non toccare nulla l’arredamento di casa»”. Oltre a questo ci sarebbero state anche delle percosse.
Dopo la condanna, la coppia si era rivolta in appello e la corte di Venezia aveva dichiarato nulla la sentenza del tribunale berico per un errore nella procedura. Il caso è quindi ritornato a Vicenza (competente in quanto l'adozione era avvenuta per l'appunto nel capoluogo berico) dove oggi si è ritenuto non "doversi procedere preavvenuta prescrizione”.
Ultimo aggiornamento: 17:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA Secondo la ricostruzione fatta attraverso le lettura del decreto la coppia nel 2009 era stata condannata dai giudici vicentini per abusi e maltrattamenti nei confronti della bambina, nata nel 1998 e di origini straniere. Seconda l’accusa la stessa sarebbe stata oggetto di "attenzioni particolari" da parte del padre adottivo, ora 68enne, che l’avrebbe toccata sul seno e nelle parti intime sino ai primi mesi del 2002. L'uomo, assieme alla moglie, avrebbero inoltre maltrattato la bambina, isolandola dalla famiglia, sostenendo che «la stessa era affetta da una malattia contagiosa e obbligandola ad usare stoviglie diverse da quelle usate dagli altri, ad usare un unico bagno e non toccare nulla l’arredamento di casa»”. Oltre a questo ci sarebbero state anche delle percosse.
Dopo la condanna, la coppia si era rivolta in appello e la corte di Venezia aveva dichiarato nulla la sentenza del tribunale berico per un errore nella procedura. Il caso è quindi ritornato a Vicenza (competente in quanto l'adozione era avvenuta per l'appunto nel capoluogo berico) dove oggi si è ritenuto non "doversi procedere preavvenuta prescrizione”.