PADOVA Il sindaco Bitonci dice no alla proposta di Sgarbi di invitare Toni negri al festival Babele e il critico non accoglie il suggerimento.
«L'invito a Toni Negri al festival «Babele», in programma il prossimo ottobre a Padova, non si può interpretare come una lusinga o un cedimento politico. L'ingerenza del sindaco Massimo Bitonci, che ha ovviamente determinato comprensibili reazioni, non mi preoccupa ma mi sembra sproporzionata rispetto alla situazione reale. - ha sottolineato il critico - E per questo inopportuna. Sarebbe stato giusto valutare con me, che sono il direttore di «Babele», la posizione da tenere rispetto alle comprensibili motivazioni che gli hanno suggerito la mossa intempestiva. La mia telefonata a Negri era privata, non ufficiale, volta a verificare una disponibilità che si sarebbe potuta manifestare in un invito, non ancora espresso e non ancora accettato. Negri si è mostrato sorpreso e interessato, e ha manifestato la sua indisponibilità per ottobre. Preso atto che egli in quel periodo prevede di recarsi in America Latina, la telefonata non era un invito».
Ma Sgarbi non demorde. «Adesso che il caso si è posto e che il mio divertimento era quello di giocare sulla contrapposizione tra due nomi e pensieri politicamente scorretti e contrapposti (due "Negri" a confronto) la paradossale situazione m'impone, nella pienezza dei miei poteri (non a Padova) di programmare l'incontro in un comune limitrofo; e, in ogni caso, come assessore alla Rivoluzione a Urbino e alla Cultura a Cosenza (due amministrazioni libere, e non di centrosinistra) invitarli a raccontare la loro esperienza in una "eccentrica" Babele».
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