La presidente Giustina Destro: «Il Vimm investirà sulla super risonanza a 7 Tesla, la migliore in Europa»

Lunedì 8 Gennaio 2024 di Mauro Giacon
La presidente Giustina Destro: «Il Vimm investirà sulla super risonanza a 7 Tesla, la migliore in Europa»

PADOVA  - «Anche il Vimm vuole partecipare all’impresa di allestire la super risonanza a 7 Tesla in via Orus». A dirlo è Giustina Destro, presidente della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata, l’istituto nato per sostenere l’attività dell’Istituto veneto di medicina molecolare che ha sede proprio in via Orus.
Giustina destro, ex sindaco, è tra i fondatori del Vimm, un polo di eccellenza a livello nazionale e internazionale per la ricerca in biologia cellulare e molecolare, con 230 ricercatori da tutto il mondo impegnati nel trasferire in ambito clinico l’attività scientifica.

Ora potrà arricchirsi della vicinanza della grande struttura da milioni di euro pensata dalla Regione e che è all’esame della Crite, la commissione tecnica regionale per gli investimenti che darà il via entro gennaio anche se si sa che è solo un passaggio formale.


L’ANNUNCIO
Decidere sulla localizzazione poi è compito dell’Azienda ospedaliera. «Sarà in via Orus - conferma la presidente - ricordo bene quando il dg Giuseppe Dal Ben ha fatto gli auguri di Natale a tutto il personale medico appena di ritorno da Venezia dove aveva incontrato il presidente Zaia. È stato lui, guardandomi, a dare l’annuncio che la sede sarebbe stata qui. Del resto questa macchina dev’essere vicino a un ospedale per le caratteristiche che ha di poter applicare la ricerca alle cure. Che questo porti a una possibilità di partecipazione con un investimento lo riconfermo. Del resto sono stata io due anni e mezzo fa a lanciare per prima la proposta».


LE PROSPETTIVE
«Questo strumento - continua - è fondamentale per i medici e i ricercatori perchè può anticipare di molto la valutazione della malattia. Proprio questo aspetto particolare va verso quella medicina del futuro che prevede cure personalizzate. Pensi alla diminuzione dei costi economici anticipando e così diminuendo i tempi di una radioterapia e poi dei disagi sociali. In questo modo saremo uno dei pochissimi centri in Italia ed europei ad averla. L’attuale progetto prevede un edificio a due piani per contenerla ma potrebbe essere ampliato».


LO STRUMENTO
L’attrezzatura ha poche strutture uguali in Europa e consente diagnosi sui tumori al cervello e le patologie neurodegenerative fino ad ora impossibili da eseguire con i sistemi di risonanza attuali. La capacità di produrre immagini arriva a poche decine di micron, stiamo parlando di millesimi di millimetro. E può mappare aree del cervello che attengono tanto alle funzioni motorie che a quelle del linguaggio e della sensibilità degli arti. Servirà per la ricerca e per i pazienti.
L’area di 5.190 metri quadri, di proprietà dell’Azienda Ospedale – Università è oggi utilizzata come parcheggio per 200 posti auto ma per poter realizzare l’edificio e installare il macchinario è stata necessaria la modifica parziale della destinazione d’uso sovrapponendo all’attuale destinazione “parcheggi” la destinazione “attrezzature per l’igiene e la sanità e attrezzature clinico-ospedaliere”. 
Il Comune lo scorso anno ha dato l’assenso al cambio di destinazione specifico dell’area all’angolo con via San Massimo, per costruire il nuovo sito che si chiamerà “Ultra-High Field Magnetic Resonance Imaging 7 Tesla”.


I COSTI
Una variante necessaria per ospitare, in una porzione dell’area (1.700 metri quadri) di proprietà dell’Università il nuovo macchinario. Un progetto costoso, da 15 a 18 milioni di euro, che occuperà circa 8 mila metri cubi, su un edificio con una superficie coperta di 600 mq. Solo il macchinario pesa 33 tonnellate e costa 11 milioni. Poi bisogna metterlo in un bunker che costa dai 4 ai 7 milioni. E organizzare una squadra di ingegneri, medici, biologici e psicologi.


IL FUTURO
La macchina è costruita per i ricercatori ma la Regione, con il presidente Zaia in testa, ha chiesto che sia messa a disposizione anche dei pazienti. Ad esempio può essere utile per esami anche dei bambini oltre i 30 chili di peso. «Padova è sicuramente una delle realtà a livello europeo più importanti per lo studio e la cura delle patologie neurologiche - dice Zaia - vogliamo dotare l’Azienda Ospedale Università di Padova della miglior tecnologia disponibile sul mercato mondiale. Con la realizzazione del 7Tesla saremo i primi nel Nordest a poter avviare un progetto di ampio respiro».
 

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