La scomparsa di Samira, i connazionali: «Mohamed? E' già a Casablanca»

Lunedì 6 Gennaio 2020 di Marina Lucchin
La scomparsa di Samira, i connazionali: «Mohamed? E' già a Casablanca»
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STANGHELLA - Dopo la chiamata da Barcellona al cugino Azzeradine, di Mohamed Barbri si sono perse nuovamente le tracce. Ma nella comunità marocchina della Bassa Padovana serpeggia un’ipotesi: «È già arrivato a Casablanca» assicurano i connazionali sulla base più di sospetti che di certezze. E intanto i famigliari della moglie Samira El Attar, la mamma 43enne scomparsa ormai dal 21 ottobre, stanno battendo in queste ore i casolari nei dintorni dell’abitazione al civico 13 di via Statale, tra Stanghella e Solesino, per verificare se la battuta fatta a da Mohamed a favore di microfoni sia vera. Un paio di settimane fa, infatti, disse: «Samira? Cercatela nei casolari di Solesino». E così da ieri mattina il fratello, la zia e altri parenti di Samira stanno controllando se c’è qualche segno di lei nei rustici abbandonati, persi nella campagna.
LA SITUAZIONE 
«I prossimi giorni potrebbero essere decisivi». Nicodemo Gentile, avvocato della famiglia di Samira, aspetta notizie dai carabinieri e intanto prova lui stesso a mettere assieme i tasselli del mistero di Stanghella. Il risultato è una lunga serie di domande a cui mancano però le risposte. Perché il marito Mohamed si è allontanato? Voleva arrivare in Marocco? Di una cosa l’avvocato è certo: «Quando verrà di nuovo sentito dovrà dare molte spiegazioni. E sarebbe il caso di prevedere un divieto di espatrio».
Da due settimane la mamma di Samira è arrivata in Italia per seguire da vicino le indagini e per prendersi cura della nipotina. Non appena la figlioletta è finita in nuove “mani sicure”, però, ecco il colpo di scena. La mattina di Capodanno Mohamed è uscito dalla sua casa di Stanghella e non è più tornato. Il giorno dopo ha chiamato il cugino Azzedine da Barcellona. «Sono Mohamed». «Dove sei? Ti cercano tutti». «Arrivo, arrivo». Clic. Senza dire altro. Poco dopo a quel numero spagnolo ha risposto un uomo tunisino: «Mi trovo alla stazione delle corriere nord di Barcellona, un marocchino mi ha chiesto di prestargli il telefonino».
Al momento non c’è alcuna notizia di reato e non è stato aperto alcun fascicolo, a parte quello per omicidio e soppressione di cadavere. Al momento Barbri è un uomo libero. È indagato, ma non è colpito da alcuna misura restrittiva della libertà personale e, dunque, può spostarsi liberamente. Per ora, dal punto di vista delle indagini, non c’è alcuna novità. Non gli è stato ritirato il passaporto: Barbri può anche recarsi all’estero e spostarsi non solo all’interno dell’Unione Europea, ma anche fuori. Se volesse, potrebbe anche tornare in Marocco, che, in ogni caso, si sospetta sia la meta finale del suo viaggio. Ora sta al pubblico ministero decidere come procedere. Nel caso ritenesse che quella del marito di Samira sia una fuga, potrebbe scattare un mandato di cattura internazionale, il cui iter, in ogni caso, è molto lungo.
I PARENTI
Per i familiari di Samira, ma anche per il cugino, la sua è una fuga. La cosa che insospettisce maggiormente Azzedine è il fatto di aver spento il proprio cellulare e averne utilizzato un altro in prestito per non essere rintracciato: «È tutto strano. Se è scappato evidentemente ha qualcosa da nascondere. Perché andarsene? Perché non rimanere ad affrontare tutto questo? E soprattutto perché lasciare sola la propria bambina, che già ha perso la mamma? Questa brutta storia ha creato problemi a tutti. Anche a me. Il mio datore di lavoro mi ha visto in televisione e mi ha allontanato, non mi vuole più».
Ma non solo il cugino di Mohamed ha perso il lavoro. Pure il fratello di Samira è stato licenziato. E la situazione si aggrava ulteriormente visto che nell’abitazione di via Statale è arrivata la notifica di sfratto. Mamma Malika è distrutta: «Non sapere il destino di mia figlia mi provoca un dolore insopportabile».
M.Lucc. 
Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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