PADOVA - l sindacalista assenteista ha perso la battaglia in tribunale. R.B., attivista della Fabi, la federazione autonoma dei bancari, espulso dall’organizzazione dopo due settimane di pedinamenti ad opera di un investigatore privato, si è giocato la carta del ricorso d’urgenza. Ma il giudice Caterina Zambotto gli ha dato torto. Il ricorso presentato dall’avvocato Giovanni Greco è stato dichiarato inammissibile.
Il cinquantenne ha inutilmente sostenuto l’illegittimità del provvedimento di espulsione adottato dal consiglio direttivo della Fabi lo scorso 8 luglio, chiedendone la sospensione dell’esecutività. Due le ragioni che a suo dire avrebbero dovuto provocare l’annullamento dell’atto: l’irregolare convocazione del consiglio della Fabi e la nullità del conferimento d’incarico all’investigatore privato. Il tribunale ha però ritenuto che il sindacato, assistito dall’avvocato Federico Alati, abbia operato correttamente.
Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 11:10
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il cinquantenne ha inutilmente sostenuto l’illegittimità del provvedimento di espulsione adottato dal consiglio direttivo della Fabi lo scorso 8 luglio, chiedendone la sospensione dell’esecutività. Due le ragioni che a suo dire avrebbero dovuto provocare l’annullamento dell’atto: l’irregolare convocazione del consiglio della Fabi e la nullità del conferimento d’incarico all’investigatore privato. Il tribunale ha però ritenuto che il sindacato, assistito dall’avvocato Federico Alati, abbia operato correttamente.