PADOVA - Oltre 8.600 t-shirt contraffatte sono state sequestrate dalla guardia di finanza del comando provinciale padovano. Dove? Al Centro Ingrosso Cina. Una ditta dedita al commercio di capi di abbigliamento vendeva magliette con immagini di noti personaggi televisivi e brand italiani, alimentando un giro d'affari che in pochi mesi avrebbe fruttato diverse migliaia di euro. Il titolare è stato denunciato per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione.
Le modalità di confezionamento delle t-shirt e l’entità dei prezzi, di gran lunga inferiori a quelli praticati sul mercato, hanno immediatamente destato il sospetto dei finanzieri.
L'Ascom: «Chiudetelo»
«Purtroppo - commenta il presidente di Ascom, Patrizio Bertin - l'ottima attività di contrasto della guardia di finanza, che anche in questo caso ringraziamo per il risultato ottenuto, deve fare i conti con la pervicace volontà di certi operatori che evitano accuratamente di rispettare le regole. Noi da tempo sosteniamo che in quei locali di corso Stati Uniti la legalità non ha cittadinanza e ne chiediamo la chiusura per manifesta intolleranza alle leggi. Ovviamente, anche in questo caso, conveniamo che la presunzione d'innocenza sia d'obbligo e la colpevolezza debba essere accertata, ma lustri di sequestri delle Fiamme gialle e, più in generale, delle forze dell'ordine, di nostre incursioni che mai sono riuscite a produrre una fattura degna di questo nome, di denunce dei sanitari per danni alla pelle causate da un uso disinvolto di formaldeide, ci hanno convinti che al Centro Ingrosso Cina la vera notizia sarà quando non si troverà neanche una sola partita di prodotti che non sia priva di marchio CE, che sia prodotta senza uso di sostanze nocive e da maestranze non schiavizzate, che venga accompagnata da una fattura».