ABANO/MONTEGROTTO - Lieve sconto di pena in Cassazione per Luca Claudio e Massimo Bordin gli ex sindaci di Abano e Montegrotto Terme, coinvolti a vario titolo nella "tangentopoli delle terme" per induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione, concussione e turbativa d'asta negli appalti dei due comuni termali.
I due ex amministratori avevano scelto la strada del patteggiamento: 4 anni a Claudio, 3 anni e 2 mesi a Bordin. La sentenza però non teneva conto di alcune prescrizioni scattate prima della richiesta di patteggiamento, contro cui i due imputati hanno presentato ricorso. La difesa di Claudio contestava anche la confisca di 11 immobili disposta dal giudice; la procura generale della Cassazione, accogliendo il rilievo dei legali sulle prescrizioni, aveva chiesto di annullare la sentenza e di rispedire gli atti al gup di Padova. Alla fine la Corte di Cassazione ha accolto parzialmente il ricorso, modificando le pene al ribasso solo in relazione ai reati prescritti: 3 anni 11 mesi e 15 giorni a Claudio, 3 anni 2 mesi e 10 giorni a Bordin. In pratica uno sconto di 15 giorni per Claudio e di 10 giorni per Bordin.
© RIPRODUZIONE RISERVATA I due ex amministratori avevano scelto la strada del patteggiamento: 4 anni a Claudio, 3 anni e 2 mesi a Bordin. La sentenza però non teneva conto di alcune prescrizioni scattate prima della richiesta di patteggiamento, contro cui i due imputati hanno presentato ricorso. La difesa di Claudio contestava anche la confisca di 11 immobili disposta dal giudice; la procura generale della Cassazione, accogliendo il rilievo dei legali sulle prescrizioni, aveva chiesto di annullare la sentenza e di rispedire gli atti al gup di Padova. Alla fine la Corte di Cassazione ha accolto parzialmente il ricorso, modificando le pene al ribasso solo in relazione ai reati prescritti: 3 anni 11 mesi e 15 giorni a Claudio, 3 anni 2 mesi e 10 giorni a Bordin. In pratica uno sconto di 15 giorni per Claudio e di 10 giorni per Bordin.
Claudio, arrestato il 23 giugno 2016 e scarcerato lo scorso 15 luglio, resta un uomo libero. E la confisca dei suoi beni è confermata.
