PADOVA - Il telefono, la tua voce, diceva uno spot. E vale ancora, anche fra le sbarre: un cellulare ben funzionante è stato infatti trovato dentro una cella della Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova. A darne notizia è il Sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe parlando dell'esito di una perquisizione straordinaria.
«Si è perso il conto del numero dei telefoni cellulari che sono stati rinvenuti dentro alle celle della Casa di Reclusione di Padova. Cosa si aspetta a schermare il carcere, per renderlo inidoneo all'uso degli apparecchi cellulari? - si chiede il segretario triveneto, Giovanni Vona - E cosa si aspetta a decretare il fallimento della vigilanza dinamica, che vorrebbe meno ore i detenuti in cella senza però fare alcunché senza controlli costanti e continui degli agenti?» «Ministero e Dipartimento dovrebbero con urgenza predisporre un piano di intervento finalizzato a contrastare questa drammatica realtà» chiude Donato Capece, segretario generale del sindacato.
I particolari sul Gazzettino in edicola il 2 ottobre
Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 09:06
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Si è perso il conto del numero dei telefoni cellulari che sono stati rinvenuti dentro alle celle della Casa di Reclusione di Padova. Cosa si aspetta a schermare il carcere, per renderlo inidoneo all'uso degli apparecchi cellulari? - si chiede il segretario triveneto, Giovanni Vona - E cosa si aspetta a decretare il fallimento della vigilanza dinamica, che vorrebbe meno ore i detenuti in cella senza però fare alcunché senza controlli costanti e continui degli agenti?» «Ministero e Dipartimento dovrebbero con urgenza predisporre un piano di intervento finalizzato a contrastare questa drammatica realtà» chiude Donato Capece, segretario generale del sindacato.
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