Padova. Record di nascite, 40 in quattro giorni: «Abbiamo aspettato ore dopo il parto prima di abbracciare la nostra neonata»

La carenza di posti letto dovuta appunto alle tante nascite avrebbe reso un poco difficoltose le prime ore

Lunedì 6 Novembre 2023 di Serena De Salvador
Neonato (foto Pexels - Rene Asmussen)

PADOVA - Il calo demografico è da tempo realtà anche nel Padovano. A raccogliere però i primi risultati che segnalano un cambio di tendenza è l'Azienda Ospedale-Università, dove non solo dal 2022 il numero di nuovi nati è in aumento costante, ma dove nell'ultima settimana si è registrato un vero e proprio baby boom, tutto all'insegna dei fiocchi rosa. E mentre in via Giustiniani si attende la fine dell'anno per confermare di aver sfiorato i tremila bimbi venuti alla luce nel giro di dodici mesi, anche l'Ulss 6 Euganea ieri tagliato un traguardo importante: la nascita del neonato numero mille in questo 2023, anche in questo caso una femminuccia.

Baby boom

A Padova tra la Clinica ostetrico-ginecologica e la Divisione dell'Azienda ospedaliera, nascono in media sette bambini al giorno. Tra l'1 novembre e ieri invece, in appena quattro giorni, i parti sono arrivati a quota quaranta, a fronte dei ventotto della media prevista. E non è tutto, perché nella sola giornata di sabato le culle che hanno accolto un nuovo neonato sono state ben tredici. Ma qualcosa di fuori dalla norma ha anche la tipologia dei parti che sono stati seguiti dalle equipe dell'ospedale civile: sono stati tutti parti naturali, nessuno dei quali gemellare. La predominanza delle bimbe poi si è fatta sentire forte e chiara: il 70% dei nuovi nati sono stati infatti femminucce. Dati che, pur nell'eccezionalità degli ultimi giorni, si inseriscono in una tendenza di crescita dei nuovi nati che in Azienda ospedaliera si sta registrando fin dall'anno scorso. Nel 2022 infatti sono nati in via Giustiniani 2.800 bambini: trecento in più rispetto al 2021. E anche per questo 2023 il trend positivo si riconferma. In attesa dei dati ufficiali, l'ospedale stima che entro il 31 dicembre verrà superato il totale di nascite dell'anno scorso, arrivando dunque poco sotto le tremila nascite in dodici mesi. L'andamento generale poi conferma che le femmine sono mediamente 7 su 10, mentre i neonati di nazionalità non italiana si attestano al 15%. Nel frattempo anche l'Ulss 6, che gestisce in provincia gli ospedali di Piove di Sacco, Camposampiero, Cittadella e Schiavonia, registra un forte numero di nuovi nati.

Proprio ieri mattina, alle 10.55, a Camposampiero è venuta al mondo la neonata numero mille di quest'anno. Una bella bimba anche in questo caso di oltre tre chili di peso, in perfetta salute.

Mancano stanze

Se il baby boom di questi giorni ha portato una ventata di gioia e un carico di lavoro non indifferente per il personale sanitario, ha però anche messo inevitabilmente alla prova la struttura. Marco è infatti un neo papà che, con la moglie, sabato in via Giustiniani ha accolto l'arrivo della loro piccola Sveva. La carenza di posti letto dovuta appunto alle tante nascite avrebbe reso un poco difficoltose le prime ore, come lui stesso racconta. «Operatori, ostetrici, infermieri, che ringraziamo molto, hanno fatto tutto il possibile - raccontava ieri l'uomo -. Per mancanza di stanze al reparto natalità però mia moglie e io, dopo essere stati qualche ora con la bambina, siamo stati lasciati in attesa mentre la portavano via per il bagnetto. Non l'abbiamo più vista dalle 16 di sabato alla mattina di domenica. Motivazione? Mancano stanze, quindi mia moglie e altre puerpere fino a quando non si liberano posti non possono vedere i bambini. A mio avviso ci viene negato dalla sanità pubblica il diritto della madre/padre di poter aver il primo imprinting con i piccoli. È un segnale ovviamente non contro il personale che fa il suo dovere in modo egregio, ma sulla mancanza appunto di stanze in un momento in cui il contatto genitore/bimbo dovrebbe appunto essere fondamentale». Ciò nonostante la Direzione medica dell'Azienda Ospedale-Università ha confermato ieri che tutto il personale sanitario, nonostante il boom di nascite che ha necessitato di un impegno ancor più intenso di quello quotidiano, si è preso cura delle mamme e dei bambini e ha loro assicurato la miglior assistenza in ogni momento della degenza. 

Ultimo aggiornamento: 21:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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