Protesta dei migranti: «Vogliamo essere trasferiti, e in città non "nei villaggi"»

Lunedì 7 Agosto 2017
Protesta dei migranti: «Vogliamo essere trasferiti, e in città non "nei villaggi"»
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BAGNOLI DI SOPRA - Quindici persone trasferite alla settimana, e non "nei villaggi" ma nelle città. E un incontro subito con la Prefettura. Punto. Sono queste in sintesi le frasi apparse questa mattina, lunedì 7 agosto, su uno dei due cartelli esposti dai migranti nell'hub di Bagnoli di Sopra, nel Padovano. Ancora una volta i richiedenti asilo hanno organizzato una protesta nel cortile del centro che li ospita. Nel secondo cartellone si leggono gli ulteriori motivi dei malumori: "Stiamo anche 12 mesi senza trasferimenti, abbiamo due insegnanti ogni 800 persone, i medici danno paracetamolo a tutti i pazienti, gli operatori non ci trattano con rispetto, in buona parte delle stanze ci sono insetti".

Un centinaio di migranti ha dato inizio alla contestazione fin dalle prime ore del giorno, chiudendosi all'interno del centro, svegliando il vicinato. La protesta è iniziata alle 5,30 ed ha visto gli immigrati bloccare tutti gli ingressi dell'ex base militare. Non si registrano al momento disordini. «La base è presidiata dai carabinieri e dagli agenti della Digos che stanno tenendo la situazione sotto controllo. Siamo comunque lontani dai livelli di tensione raggiunti nei mesi scorsi», ha detto il sindaco di Bagnoli, Roberto Milan.

AGGIORNAMENTO ALLE 15.30 - PROTESTA CONCLUSA
Si è conclusa la protesta dei migranti cominciata stamani nel centro di accoglienza di Bagnoli di Sopra. Nel primo pomeriggio, i richiedenti asilo ospitati nella ex caserma militare di San Siro hanno riaperto i cancelli dell'hub permettendo a una decina di persone che erano rimaste bloccate all'interno, tra operatori e volontari, di uscire. La prefettura di Padova, che ha inviato un rappresentante a Bagnoli, ha assicurato il trasferimento di una quindicina di migranti a settimana.



 
Ultimo aggiornamento: 15:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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