Profughi, situazione al collasso
I sindaci a Zaia: «Aiutaci tu»

Domenica 10 Luglio 2016 di Luisa Morbiato
Profughi, situazione al collasso I sindaci a Zaia: «Aiutaci tu»
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I profughi traslocano dalla città alla Bassa padovana e, assieme a loro, si trasferiscono anche problemi e polemiche. Tutt’altro che un benvenuto quello dei sindaci di Bagnoli, dove sorge l’ex base dell’Aeronautica che accoglie già centinaia di migranti, e Agna, che si appellano al governatore veneto Luca Zaia. 
Ma la decisione ormai è stata presa. Tempo di sgombero a Padova. Sono rimaste 28 donne ad occupare il centro di prima accoglienza allestito nel luglio del 2015 nell'ex caserma Prandina, a poche centinaia di metri dal centro storico. L'hub, il 30 giugno scorso, ha smesso di accogliere richiedenti asilo e si sta lentamente svuotando. Ieri, sono stati trasferiti quaranta ospiti, tutti maschi che hanno trovato collocazione appunto nell'ex base militare di San Siro di Bagnoli. Entro un paio di giorni anche le 28 richiedenti asilo rimaste verranno trasferite in strutture di accoglienza riservate alle donne sole o a mamme con bambini. È già iniziato intanto lo smantellamento delle strutture realizzate nel grande spazio dell'ex caserma. L'ampio tendone che ospitava la mensa e le cucine è stato smontato, ieri i dipendenti della cooperativa Ecofficina - che gestiva la Prandina e si occupa dell'hub di Bagnoli e di quello vicino di Cona, in provincia di Venezia, con 700 immigrati presenti - lavoravano per smontare i container che ospitavano lavanderia, uffici e infermeria. Poi toccherà al villaggio di casette prefabbricate che, nel novembre scorso, avevano sostituito la tendopoli allestita in un primo momento, ma nella quale gli immigrati non potevano certo trascorrere l'inverno. Una tendopoli che, l'estate scorsa era arrivata ad accogliere circa 500 persone.
La quota che sta velocemente raggiungendo e, pare, sorpassando l'ex base di Bagnoli. Un numero di richiedenti asilo che sta creando preoccupazione nel paese della Bassa che conta circa 3600 abitanti. «Lancio una richiesta di aiuto e di sostegno al governatore Zaia: abbiamo bisogno di te, nel Conselvano siamo abbandonati a noi stessi - afferma il sindaco di Agna (confinante con Bagnoli) Gianluca Piva - Adesso basta: il governo nazionale deve rivedere il proprio metodo di gestione, così uccide il nostro territorio. Continuando su questa strada avremo danni irreversibili nel nostro tessuto economico-sociale e ribadisco che sarà questo governo l'unico responsabile».
«Siamo alla follia. Ho chiesto all'Ulss 17 un accertamento rapido delle condizioni di sicurezza e igienico-sanitarie presso la base di San Siro - afferma il sindaco di Bagnoli, Roberto Milan - la base non è dimensionata per un numero così alto di persone. Ho anche chiesto quale sia il protocollo di controllo sanitario e vaccinale e la relativa tempistica: siamo di fronte all'assurdità di un sistema non solo emergenziale, ma approssimativo e superficiale. L'accatastamento di persone in questo modo è sicuramente fonte di problematiche».
Sulla situazione è intervenuto anche il "Comitato Bagnoli dice no": «Parlando con uno degli ospiti della base, abbiamo appreso che il loro numero è ormai vicino alle 600 persone». A fronte di quanto sta accadendo, il sindaco di Agna sta cercando di coalizzare i colleghi dei Comuni della Bassa per alzare il livello della protesta.
Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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