PADOVA - L’accusa è pesante: un professore sessantenne di un liceo della città nell’arco di cinque anni avrebbe abusato sessualmente di sei studentesse.
I FATTI
Tutto sarebbe iniziato già nel lontano marzo del 2017 e sempre nello stesso istituto di Padova. Secondo l’accusa a partire da quel periodo e fino al marzo di quest’anno, il professore avrebbe molestato sessualmente almeno sei studentesse anche minorenni. Avrebbe agito, ancora secondo l’accusa, durante le sue lezioni in classe e in alcuni casi anche all’intervallo. Il docente si sarebbe avvicinato alle ragazze accarezzandole nelle parti intime.
In un paio di occasioni avrebbe anche appoggiato il peso del suo corpo contro l’alunna per immobilizzarla e approfittare del suo stato inerme per abusare di lei. L’insegnante si sarebbe comportato con queste studentesse come un amico, per entrare in confidenza con loro. Poi una volta conquistata la loro fiducia, come nulla fosse, le accarezzava dove non doveva. Il professore, già da alcuni anni, sarebbe stato “chiacchierato” all’interno del liceo in particolare dalle studentesse. Insomma, molte avrebbero saputo di questi suoi “strani” comportamenti.
LE INDAGINI
Una ragazza però, a marzo di quest’anno, è rimasta molto scioccata dalle troppe attenzioni del docente nei suoi confronti. Sconvolta, una volta rientrata casa da scuola ha raccontato ai genitori quanto le era accaduto in classe. Papà e mamma si sono rivolti al dirigente scolastico. Prima è scattata una indagine all’interno dell’istituto e poi la denuncia è arrivata in Procura.
Gli inquirenti hanno ascoltato la studentessa e ritenuto il suo racconto valido, hanno iniziato a indagare. Gli investigatori hanno sentito altre ragazze dello stesso istituto ed è emerso un quadro probatorio preoccupante. Alla fine altre cinque studentesse hanno giurato di essere state molestaste sessualmente dallo stesso insegnante. E anche in questo caso i racconti delle giovani sono stati considerati validi dagli inquirenti. L’insegnante avrebbe già fornito la sua versione dei fatti agli investigatori e si sarebbe professato innocente. Il sessantenne, residente in città, ha dichiarato di avere tenuto in classe e a scuola un comportamento nei confronti dei suoi studenti sempre molto corretto.