La "verità" di Freddy in carcere: «Isabella non è stata uccisa nella villa»

Mercoledì 10 Maggio 2017 di Marco Aldighieri
Freddy Sorgato disse di non aver ucciso Isabella nella villa, ha spiegato il pm riferendosi a intercettazioni
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PADOVA - Il pubblico ministero Giorgio Falcone, davanti al Gup Tecla Cesaro, nel processo per l'omicidio di Isabella Noventa ha iniziato la sua requisitoria, durata cinque ore, puntando tutto sull'accusa di distruzione di cadavere da parte dei tre dietro alle sbarre. Il magistrato ha sottolineato a più riprese la volontà dei tre di eliminare il corpo di Isabella Noventa. A suo favore ha riportato tre episodi, riconducibili a intercettazioni audio e video in carcere tra i tre imputati e i loro amici e parenti. Debora Sorgato, la donna delle pulizie sorella di Freddy, durante uno di questi colloqui avrebbe detto alla madre Dolores Rossi che il corpo di Isabella è stato occultato molto lontano. In particolare Debora a una precisa domanda della mamma, avrebbe con l'indice della mano destra ripetutamente indicato di no, poi avrebbe indicato verso il basso e successivamente con la mano aperta e tesa lontano. Secondo il magistrato la donna delle pulizie ha voluto far capire alla madre che il corpo della segretaria non è stato occultato qui vicino, ma molto lontano. 

Poi un giorno Freddy Sorgato ha ricevuto in carcere la visita di una sua ex compagna. I due hanno parlato della vendita della villa del ballerino in via Sabbioni 11 a Noventa, come eventuale risarcimento danni per i famigliari di Isabella. E la donna gli ha risposto: «Ma chi vuoi che compri una casa dove è stato ucciso qualcuno». E il ballerino ha risposto: «Lì non è stato ucciso nessuno e il corpo di Isabella non lo troveranno mai». Infine c'è la confessione ancora di Freddy a un detenuto: il ballerino ha spifferato al suo compagno di cella come si è sbarazzato del corpo della segretaria. «L'ho buttata in un cassonetto per i rifiuti», ha dichiarato al detenuto. Il carcerato, ascoltato il racconto di Freddy, ha voluto attraverso il suo legale avvisare gli inquirenti di quanto era venuto a sapere. Gli uomini della Squadra mobile non hanno trovato alcun riscontro su quanto confessato. I poliziotti infatti hanno fatto visita all'inceneritore di Padova e hanno potuto appurare che un corpo non può essere bruciato. Inoltre i controlli all'interno dello stabilimento sono molti ed è impossibile eluderli. Se ci fosse stato un cadavere gli operatori se ne sarebbero accorti.

Tuttavia per il sostituto procuratore Giorgio Falcone quanto raccontato in carcere da Debora e suo fratello è la prova schiacciante della loro volontà di distruggere il corpo di Isabella Noventa. Il magistrato ha proseguito la sua requisitoria sostenendo di credere alla versione dei fatti data da Manuela Cacco. Quindi che a uccidere Isabella sia stata Debora Sorgato colpendola con un martello da muratore e soffocandola con un sacchetto di nylon. Infine ha smontato l'alibi della donna, dimostrando che la notte tra il 15 e il 16 gennaio Debora era al volante della suo Polo e ha chiamato la Cacco. E secondo l'accusa in quel frangente si stava sbarazzando del cadavere di Isabella insieme al fratello. 
 

Ultimo aggiornamento: 22:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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