Scambi di fotografie pornografiche in chat: studente ricattato da un 27enne

Mercoledì 12 Luglio 2023 di Luca Ingegneri
Scambi di fotografie pornografiche in chat: studente ricattato da un 27enne

PADOVA - L’ha conosciuto su una chat frequentata da persone omosessuali sulla piattaforma Telegram. Ed ha commesso l’errore di accettare lo scambio di fotografie e video a luci rosse. Uno studente diciottenne dell’Alta padovana, che frequenta un istituto superiore del Trevigiano, si è cacciato in un guaio. Ha iniziato a subire un’incredibile serie di ricatti. Il suo interlocutore continuava a pretendere l’invio di foto e video pornografici dietro la minaccia di rivelare a parenti, amici e compagni di classe le sue preferenze sessuali.

In preda all’ansia lo studente ha confidato ad un’insegnante quanto gli stava accadendo. Ed ha così trovato il coraggio di recarsi dai carabinieri a sporgere denuncia.

La vicenda

Tra novembre 2021 e gennaio dello scorso anno ha raccontato agli investigatori dell’Arma il pasticcio in cui si è cacciato. I fatti risalgono però al lontano 2019. É in quel periodo che il ragazzino, appena quattordicenne, inizia a navigare su siti e gruppi della piattaforma Telegram, frequentati da omosessuali. Chatta in privato con alcuni sconosciuti tra cui uno di cui conosce soltanto il nick name, un numero di cellulare ed uno username. I due si scambiano fotografie intime. Il ragazzo invia all’occasionale interlocutore pure una foto del suo viso. É un’esperienza che dura poco. Dopo un mese lo studente decide di abbandonare quella chat interrompendo così l’invio di materiale pornografico. Non avrebbe mai immaginato che l’altro sarebbe tornato alla carica. Le prime richieste arrivano ad agosto 2021. Profilo e username non sono identificabili ma il ragazzo capisce di avere a che fare sempre con la stessa persona, che inizia ben presto ad alzare i toni, mostrandosi aggressivo e minaccioso. Gli ricorda di essere in possesso di sue fotografie di nudo. E pretende l’invio di nuove foto e video. Il minore lo blocca ripetutamente. Ma l’altro insiste utilizzando nuovi profili. Il ragazzo minaccia di rivolgersi alla polizia postale ma lo sconosciuto non demorde. E avanza ulteriori richieste minacciando di inviare il materiale in suo possesso a tutti i contatti Instagram del minore. Di fronte ai rifiuti della vittima, arriva persino a pubblicare foto di nudo sul gruppo Telegram denominato “Padroni & Schiavi” dove lo etichetta come “schiavetto veneto”. Nel frattempo lo studente, consigliato dalla docente, trova il coraggio di sporgere denuncia

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Ieri la vittima, nel frattempo diventata maggiorenne, si è costituita parte civile con l’avvocato Domenico Zanon al processo contro quello sconosciuto, identificato in un 27enne milanese, nella cui abitazione sono stati sequestrati 9.300 foto e 4.800 video a luci rosse. É accusato di pornografia minorile. Ha scelto il giudizio abbreviato. L’appuntamento davanti al gup di Venezia Luca Marini è per il prossimo 14 novembre.

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