Padova. La statua dell'alpino vince la polemica, la sua casa sarà il parco Tito Livio

Il Comune vorrebbe portare l'Adunata nazionale del 2028 nella città del Santo

Mercoledì 22 Maggio 2024 di Alberto Rodighiero
La statua

PADOVA - Sabato si inaugura la statua dell'alpino al parco Tito Livio e, intanto, l'obiettivo è portare a Padova l'adunata nazionale del 2028. Potrebbero dunque arrivare i titoli di coda per la polemica sull'installazione di una statua dedicata agli alpini che il Comune ha commissionato all'artista Ettore Greco al costo di 52mila euro.

Statua che troverà posto, appunto, al nuovo parco Tito Livio. Un'iniziativa che però ha indignato associazioni pacifiste, consiglieri comunali e ben tre assessori. Perplessità che tuttavia non hanno indotto l'amministrazione a fare passi indietro.

Statua dell'alpino, le polemiche

«In quel parco giocano anche i bambini, davvero dobbiamo metterci un uomo con un fucile?» si sarebbero chiesti i tre componenti della Giunta. «Non si poteva raffigurare solo l'alpino con il cappello senza l'arma? Come lo spieghiamo alle associazioni pacifiste?» avrebbero aggiunto. «E cosa diciamo ai movimenti femministi che da anni invocano una statua di donna mentre qui in poco tempo è stata realizzata questa?» avrebbero detto ancora gli esponenti della maggioranza. L'amministrazione però, come detto, va avanti. «L'iniziativa - ha spiegato ieri il consigliere del Pd, Nereo Tiso, che ha seguito passo passo la realizzazione dell'opera - arriva da lontano. Nel 2018, in occasione del centenario della fine della Prima guerra mondiale infatti ci è stato chiesto di dedicare una statua in ricordo degli alpini. Dopo molte vicissitudini siamo riusciti finalmente a realizzarla e a trovarle una collocazione».

L'inaugurazione della statua

Sabato la cerimonia, a cui parteciperà anche il sindaco Sergio Giordani, alle 9.30 in piazza Eremitani. Poi i partecipanti, assieme alla Fanfara della Brigata Julia, si sposteranno al Tito Livio. Qui, dopo l'alzabandiera e l'intervento delle autorità, ci sarà l'inaugurazione vera e propria del monumento. A benedirlo è stato invitato il vescovo Claudio Cipolla, diversamente provvederà padre Federico Luretta che è anche cappellano della Sezione Alpini di Padova. «Il monumento rappresenta un alpino di ritorno dalla Prima guerra mondiale - ha detto il presidente della sezione Ana di Padova, Carlo Casellato - di conseguenza tutti i simboli che hanno suscitato le polemiche delle scorse settimane vanno contestualizzati. Detto questo, stamattina (ieri, ndr) ho incontrato il sindaco che mi ha ribadito la sua volontà di riportare in città l'adunata nazionale che da Padova manca dal 1998».
«Un evento che comporta un impegno organizzativo immenso e la nostra sezione non è tra le più grandi, c'è poi molta concorrenza tra le varie città - ha aggiunto -. Quello che posso dire è che porterò la proposta nel nostro Consiglio e che siamo pronti a collaborare con l'amministrazione. Realisticamente si può lavorare per la candidatura».
«Anche in occasione del maltempo degli ultimi giorni - ha aggiunto il vicesindaco Andrea Micalizzi - abbiamo appurato quanto sia prezioso l'apporto degli alpini e sarebbe un orgoglio ospitare la loro adunata». A respingere nuovamente al mittente le polemiche sulla sua statua ha provveduto infine Greco. «La mia scultura vuole essere soprattutto un inno alla pace - ha spiegato -. Non a caso il braccio dell'alpino è proteso verso il futuro. Il fucile poi è appoggiato a terra e l'elmetto è sfondato. Nella mia opera i richiami agli strumenti di guerra vengono rappresentati come dei reperti archeologici, gli stessi che andavo a raccogliere da bambino in montagna con i miei genitori. Ai piedi della scultura ho anche posizionato un fiocchetto rosso che vuole significare la condanna a ogni tipo di violenza. A partire dalla guerra, appunto». 

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