Padova. Consigliere comunale propone:
«Campi di concentramento per i rom»

Giovedì 2 Dicembre 2010 di Alberto Rodighiero
Ecco com'era ieri sera la pagina Facebook di Vittorio Aliprandi
PADOVA (2 dicembre) - Una nuova "bufera" su Vittorio Aliprandi, il consigliere comunale di Padova vicino al Pdl, che l’altra notte su Facebook si lasciato andare a dichiarazioni assai pesanti e a dir poco disdicevoli. Questa volta Aliprandi se la prende con i rom. In una discussione nata attorno all'approvazione in consiglio comunale di una mozione sull'integrazione dei nomadi (soprattutto quelli in età scolare) di via Bassette, il consigliere comunale è arrivato ad ipotizzare anche il ricorso ai campi di concentramento.



Ed è il consigliere dell’Idv Michele Toniato a sollevare il polverone e a puntare il dito contro Aliprandi, già parlamentare della Lega Nord nel 1994 (verrà successivamente espulso), eletto consigliere comunale nella civica di Marco Marin alle ultime amministrative del 2009 (civica che politicamente lascerà subito dopo il ballottaggio) attualmente vicino al Pdl.



Michele Toniato, che ha partecipato alla discussione su Facebook, attacca: «Trovo molto grave che un consigliere comunale possa spingersi a tanto. È vero, in certi punti il confronto su Facebook ha assunto toni scherzosi e paradossali. Questo non giustifica però che ci si possa lasciar andare a delle affermazioni che, oggettivamente, sono delle vere e proprie aberrazioni». Nei suoi post Aliprandi va giù durissimo. E anche sulla possibilità di integrare i piccoli nomadi, il consigliere comunale di centrodestra sembra avere pochi dubbi e nel rispondere ad una partecipante alla discussione scrive ancora: "Io non ho mai conosciuto dei rom che volessero integrarsi, se lo fanno è per fregarti i bambini. Bisogna toglierli alle famiglie appena nati se li vuoi cambiare, forse".



Aliprandi verso la fine della discussione rivendica anche le sue prese di posizione, sempre rispondendo a chi lo contesta su Facebook: "Ovviamente non mi vergogno delle mie opinioni". Insomma, nonostante il tono viri decisamente sulla provocazione e sul paradosso, non c'è dubbio che si tratti di parole che pesano come pietre. Il consigliere vicino al Pdl d'altronde non è nuovo a queste "uscite". Sempre su Facebook, lo scorso agosto, dopo aver dato la sua solidarietà all'assessore provinciale alla Sicurezza Enrico Pavanetto, aveva scritto: "Non ho dubbi se devo scegliere tra un fascista e un frocio", facendo chiaramente intendere che la sua preferenza va sempre e comunque al primo.
Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 15:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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