Docce col brodo e frustate
dalla goliardia al nonnismo

Sabato 22 Ottobre 2016 di Nicoletta Cozza
Docce col brodo e frustate dalla goliardia al nonnismo
2
PADOVA - Frustate, docce con il brodo di pollo, impossibilità di trascorrere la notte a letto per l’assenza del materasso, pulizie a oltranza per volere dei più “grandi”. Veri e propri episodi di nonnismo, quindi. Che però non si sono verificati in una caserma, bensì in un collegio universitario di Padova. 
Al don Mazza la goliardia ha oltrepassato i limiti sfociando nella violenza nell’ultima festa delle matricole che si è tenuta giovedì scorso, durante la quale si è verificato un episodio inqualificabile: un giovane laureatosi l’anno scorso, e quindi già fuori dalla struttura, si è infiltrato ugualmente nelle celebrazioni per l’”iniziazione” e ha preso a frustate un ragazzo uscito quest’anno dal liceo e che si è appena iscritto all’Università, provocandogli dei lividi. In quel momento all’interno dello studentato erano presenti il direttore don Flavio Gelmetti e il suo assistente don Luca Corona: l’aguzzino, approfittando del fatto che i piani da controllare sono 5, e i “sorveglianti” solo due, ha agito indisturbato, infierendo sulla vittima. Sono stati gli altri ragazzi a fermarlo e a obbligarlo ad andarsene. Il giovane che ha subìto le violenze è tornato a casa, senza lasciar detto se tornerà in collegio.
Sembra non sia l’unico episodio e pare non sia neppure circoscritto alla giornata di “iniziazione” della matricole. Sarebbe invece l’ultimo di una serie, come afferma la mamma di uno studente residente a Treviso, costretto ad andarsene dal don Mazza, la quale ha deciso di uscire allo scoperto quando è venuta a conoscenza dell’ultima inqualificabile situazione. «Per fortuna - ha postato su facebook - il mio ragazzo è ora felicemente alloggiato con altri civili studenti. Noi genitori avevamo scelto il collegio pensando fosse la soluzione migliore, confidando che c’è un sacerdote che controlla. Il risultato è che abbiamo visto nostro figlio subire angherie di ogni tipo, fra cui gli “sbrandi”, cioè la privazione del letto. Tutto ciò è sconvolgente».
«La direzione è indignata e dispiaciuta - dice don Luca - per il fatto che durante la festa delle immatricolazioni, che doveva essere una specie di pacifico rito di accoglienza per i nuovi, si siano sorpassati i limiti. Cercheremo di raccogliere tutte le informazioni su quanto è accaduto. Personalmente mi sento mortificato, anche perché sia io che don Flavio eravamo presenti e ci siamo alternati da un piano all’altro per garantire la sorveglianza. Ma non potevamo certo essere ovunque e quindi non abbiamo assistito alla scena. L’eccesso probabilmente è da ricondurre a un unico soggetto venuto da fuori. Non è prassi che qui accadano fatti del genere: scherzi ce ne sono sempre stati, violenze mai».
Cristopher, che due anni fa mentre era al don Mazza ha conseguito la laurea e ora frequenta la magistrale altrove, ricorda situazioni di goliardia spinta, con stress psicologici pesantissimi per i giovani studenti vittime di “gogna sociale”. «Un incubo - racconta - erano gli “sbrandi”, cioè quando a un ospite facevano sparire materasso o doghe del letto. Ricordo che una sera sono tornato stanchissimo da Mestre dove facevo il servizio civile e non ho trovato dove riposare. Se ci lamentavamo il “don” rispondeva che dovevamo sbrigarcela. E gli autori degli episodi di nonnismo ci dicevano che “andando in quella struttura dovevamo accettare in blocco tutto, aspetti positivi e negativi”. E il gruppo alla fine diventava un branco. Alla fin fine, però, io mi sono trovato bene, ma molti altri male».
© riproduzione riservata
Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 14:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci