Aperture e chiusure, il valzer nei negozi a Padova: 165 spazi vuoti

Domenica 30 Ottobre 2022 di Silvia Quaranta
Aperture e chiusure, il valzer nei negozi a Padova: 165 spazi vuoti

PADOVA - Sono 165 quest'anno le vetrine vuote nel centro storico di Padova. Un numero che segna una lieve ripresa rispetto alle cifre drammatiche del 2021, quando la città ha toccato il record di 171 sfitti commerciali, ma ancora distante dalle 114 vetrine vuote del 2018, prima della pandemia. Un numero che al tempo destava già allarme. Negli ultimi dodici mesi la consueta indagine di Confesercenti del Veneto Centrale rileva un debole segnale di speranza. Ma, si affretta a sottolineare il presidente Nicola Rossi, i dati vanno interpretati più che altro «come una leggera inversione di tendenza rispetto ad un anno particolarmente difficile».


I NUMERI
Per quanto riguarda il saldo fra aperture e chiusure, il centro conta oggi 633 negozi, solo tre in meno rispetto al 2018 quando erano 636. Lo storico mostra gli effetti della pandemia: nel 2020 il totale era sceso a 633 (pari al dato odierno), ma il crollo è stato nel 2021, quando la città ha toccato la quota minima di appena 607 negozi aperti. Nell'ultimo anno, evidentemente, nonostante la congiuntura ancora molto sfavorevole c'è stata la volontà di tornare in campo.
Quanto alle tipologie di negozi al dettaglio, si nota quest'anno un exploit degli articoli per la casa. Un settore che, secondo le statistiche, cresce anche a livello nazionale. Complici i bonus edilizi e l'opportunità, grazie allo smart working, di godere di più degli spazi domestici, l'arredo casa nelle sue varie declinazioni va per la maggiore ed evidentemente Padova non fa eccezione. Tra il 2018 e il 2021 i negozi erano stabilmente tra 4 e 5 mentre quest'anno sono quadruplicati, passando a 19. In forte crescita anche il settore bigiotteria, che da 13 negozi è passato a 21. Sensibile l'aumento dei negozi di valigeria, da 4 a 8, e di pelletteria, da 1 a 4. Segno più anche per l'antiquariato, che passa da 9 a 11 vetrine. L'abbigliamento, uno dei settori più penalizzati dalla pandemia, era passato da 198 negozi nel 2020 (dato in linea con gli anni precedenti) a 182 nel 2021, perdendo 16 vetrine. Quest'anno ne riconquista 13, risalendo a quota 195 negozi.
Il calo importante riguarda invece gli accessori per l'abbigliamento, un settore che vedeva 30 esercizi aperti nel 2018, 26 nel 2020, 27 nel 2021 e ora improvvisamente ne vede aperti solo 11, meno della metà.

Scendono anche le cartolerie, che avevano visto una crescita lenta e costante passando da 4 a 6 in quattro anni: ne sono rimaste solo 3. In diminuzione anche le erboristerie (da 8 a 5), le gallerie d'arte (da 20 a 17), i negozi di oggettistica (da 15 a 11) e le mercerie, da 7 a 4. In calo costante anche i negozi di alimentari (da 107 a 103), sempre più schiacciati dalle catene della grande distribuzione.


LE ZONE
Dando uno sguardo alle vie dello shopping troviamo che a risentire maggiormente delle chiusure è via Zabarella, dove quest'anno hanno chiuso 6 negozi, fra cui 2 di abbigliamento e altri 3 negozi al dettaglio. In via del Santo troviamo 2 vetrine vuote in meno, anche se qui il movimento è stato tanto. Abbiamo 2 negozi di abbigliamento donna chiusi, 2 alimentari chiusi e 6 aperture di altri negozi al dettaglio. In via Roma, l'arteria dello shopping padovano, si aggiunge una vetrina vuota. Il bilancio complessivo qui vede 3 negozi di abbigliamento in più e meno 4 di altre categorie merceologiche. Bilancio positivo, invece, per via Santa Lucia: sono 8 i negozi in più, di cui 5 di abbigliamento. Un alimentari, però, ha chiuso. Anche in via Altinate hanno aperto 7 negozi, di cui 2 di abbigliamento. Bilancio in verde, infine, per via e piazza Cavour che contano 5 vetrine allestite in più, tutte di negozi di varie tipologie merceologiche.
 

Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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