PADOVA - Il monitoraggio delle merci in ingresso in Italia e i controlli dei finanzieri del comando provinciale di Padova hanno portato ieri - 14 aprile - al sequestro, a un’attività commerciale all’ingrosso del capoluogo cittadino e un importatore del comasco, oltre 180.000 batterie "taroccate" ovevro con la falsa indicazione d’origine italiana.
Inoltre, è stato preliminarmente appurato che il marchio commerciale sulle confezioni, affiancato al simbolo del tricolore nazionale, non risultava registrato presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. Le indagini svolte hanno consentito di sequestrare inizialmente 3.760 batterie e di estendere le perquisizioni presso il capannone, situato nella provincia di Como, sede dell’importatore dei citati accumulatori, dove venivano rinvenute e sequestrate ulteriori 177.800 batterie, consentendo di ricostruire l’intera filiera di approvvigionamento e commercializzazione. I due imprenditori, il distributore cinese e l’importatore italiano, sono stati denunciati alle competenti Autorità giudiziarie di Padova e Como per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle rispettive responsabilità.
La commercializzazione di beni in violazione della normativa di settore in esame produce notevoli danni sia ai produttori italiani, minando le basi della leale concorrenza, sia ai consumatori finali, ai quali è in tal modo preclusa una corretta informazione sui prodotti che si accingono ad acquistare. Infatti, tale pratica commerciale, ove adottata irregolarmente, è finalizzata a sfruttare il c.d. “brand Italia”, quale sinonimo di qualità, per attribuire un maggior valore alle merci immesse in commercio. L’operazione di servizio in argomento s’inquadra nel più ampio contesto della tutela del mercato dei beni e servizi e, in particolare, della produzione industriale e commerciale italiana, volano di crescita strategico