ESTE (Padova) - L’azienda agricola colpita dai missili caduti ieri sera in Polonia e che ha provocato due morti è per metà veneta: la Agrocom è attiva a Setniki dai primi anni ‘90 e coltiva a grano e mais su 800 ettari di terreno ereditati da una coop (kolchoz) dell'ex Unione Sovietica. Il padovano Federico Viola è il fondatore e vicepresidente dell'azienda ed è stato subito sentito dai media polacchi: «I due operai morti stavano lavorando, il primo è arrivato con un trattore per la pesatura, l’altro doveva fare una ricevuta di magazzino.
Viola - che aveva aveva lasciato da alcune ore Przewodów, villaggio polacco al confine con l’Ucraina - è di Este e ha fondato la Agrocom trent’anni fa, ora ha un altro socio veneto, che vive in Polesine, e altri soci locali. «Alle sei di questa mattina, 16 novembre, sono arrivato sul posto», racconta ancora Viola «La situazione sta in parte rientrando nella normalità perché sembra sia scartata l’ipotesi di un missile russo, ma resta il grande dolore per due vittime innocenti, due padri di famiglia di 59 e 62 anni. È una perdita per noi ma soprattutto per le loro famiglie. Uno di loro lascia due figli, un maschio e una femmina; l’altro due maschi. Vogliamo stare loro vicino». La seconda vittima pare lavorasse da poco per la Agrocom.
L'esplosione ha investito l''impianto di essiccazione di cereali. L’azienda è stata posta sotto sequestro: «La zona è recintata - dice l’imprenditore - non si può accedere ai magazzini di cereali per l’essicazione e lo stoccaggio, il resto dell’azienda invece è accessibile. Quando ci lasceranno entrare non lo so, sarà la polizia locale a darci le istruzioni. Ma la cosa più importante è che ritorni la calma nei paesi limitrofi».
Chi sono le vittime
In serata sono stati resi noti i nomi degli operai morti: Bogdan C. di 59 anni, e Bogusław W. di 62, entrambi sposati e con due figli ciascuno.