La pioggia scatena le lumache:
divorati i campi di radicchio

Sabato 16 Agosto 2014
La pioggia scatena le lumache: divorati i campi di radicchio
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PADOVA - Ci si è svegliati con un’insolita nebbia mattutina, quasi autunnale il giorno di Ferragosto. Continuano gli effetti di un clima bizzarro, che sta caratterizzando quest’estate. Coldiretti, che sta monitorando l’andamento stagionale particolarmente segnato dal maltempo, conferma i danni diretti già denunciati dagli agricoltori veneti, i più assicurati d’Italia, nonostante le avversità siano sempre più imprevedibili. tanto da rompere le protezioni o picchiare duro a destra e a manca, ripetutamente beffando anche le reti antigrandine.



I produttori orticoli hanno dovuto fare i conti con le lumache ghiotte di ortaggi a foglia come lattuga e cicoria. La pioggia ha favorito la loro riproduzione ed ora queste bestioline che amano le escursioni notturne negli orti, si stanno cibando in particolare del radicchio. «La fase del trapianto è avvenuta in ritardo, in quanto la prima semina è dilavata a causa delle intense precipitazioni che hanno ulteriormente impedito l’accesso ai campi zuppi di acqua» commenta Mauro Ceccarello, giovane imprenditore agricolo di Trebaseleghe, che prevede «una percentuale del 20% in meno di prodotto, perdita aggravata dalla presenza di limacce e altra fauna selvatica, come le lepri, senza considerare l’aumento dei costi di produzione causati da interventi fitosanitari mirati per non sacrificare ulteriormente il raccolto». Dalla parte opposta della provincia di Padova, Nicola Zaggia, viticoltore e presidente della Cantina di Conselve, sta curando i propri vigneti e seguendo i lavori dei soci produttori: «Vendemmia difficile, che riserverà qualche soddisfazione a chi vive la campagna e la vigna – ammette –. Il rapporto uomo-territorio-clima premierà l’imprenditore attivo, che conosce e rispetta la vite e non la vede come mezzo di speculazione, ma come strumento di reddito per sè e la propria famiglia. In questa primavera-estate 2014 gli imprenditori viticoli hanno fatto del loro meglio nella gestione delle piante e per la difesa fitosanitaria, ma si sono trovati difronte ad avversità insospettabili che continuano tuttora a colpire i nostri areali. Anche in questi giorni il livello di guardia è alto e si rende necessaria la raccolta anticipata rispetto alla maturazione classica».



Per le grandi colture come mais e soia, invece, si parla di un ritardo di trenta giorni – sottolinea Coldiretti – mentre sono già consistenti le perdite per il comparto della frutticoltura: pesche segnate dalla tempesta e meloni, angurie in netto calo di consumo.
Ultimo aggiornamento: 17 Agosto, 11:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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