Lavoro rifiutato. «Ho visto mio figlio, cuoco, costretto ad andare all'estero. Qui aveva solo contratto da lavapiatti e paga in parte in nero»

Sabato 20 Maggio 2023
Lavoro rifiutato, un padre racconta la storia del figlio cuoco - Foto di Pexels da Pixabay

Lavoro e giovani, lavoro e over 50, formazione, contratti da fame, stipendi in parte in nero, titoli di studio che sembrano non contare niente. Continuano ad arrivare testimonianze, soprattutto di genitori che raccontano le esperienze dei giovani figli, alla nostra casella di posta. Oggi a parlare è un padre della provincia di Padova che ha creduto nella scuola alberghiera e che poi ha dovuto rassegnarsi al fatto che per lavorare il figlio sarebbe dovuto andare all'estero. Ecco cosa racconta.

Buongiorno,

ho letto con dispiacere che gli Istituti Alberghieri stanno subendo una forte riduzione di iscrizioni. Una tale situazione per un Paese a  vocazione turistica dovrebbe alquanto preoccupare. Vorrei raccontare cosa è accaduto a mio figlio che ha frequentato l’Alberghiero di Falcade, pur noi abitando a Padova e senza essere una famiglia di tradizioni alberghiere.

Cosa fare dopo la scuola alberghiera? I ragazzi vanno all'estero

Va sottolineato che una buona percentuale di iscritti a questa scuola venivano da famiglie già impegnate nel settore alberghiero o della ristorazione, ovviamente per questi ragazzi le probabilità di collocazione lavorativa era ed è superiore. Ma bisogna dire anche un'altra cosa: una percentuale rilevante di compagni di corso di mio figlio ha comunque preferito andare a lavorare all'estero. C'è chi è andato in Olanda, nei Paesi Nordici e addirittura in Austrialia. E su questo dato già si dovrebbe fare una riflessione. Ma non finisce qui.

Il mestiere del cuoco e la mentalità dei ristoratori

Esiste un altro aspetto che coinvolte il "mestiere" del cuoco. Già, pernche essere cuochi, quando si dibatte della mancanza di personale nel settore della ristorazione, viene percepito come un lavoro che si impara quasi per passaparola, che si impara quasi esclusivamente "sul campo", o meglio, in cucina. E allora mi sorge spontanea la domanda: se questa è la mentalità, per quale motivo una famiglia dovrebbe far investire al proprio figlio anne e anni in una scuola, tempo passato a studiare e imparare, e non fra i fornelli, se poi gli imprenditori che dovrebbero assumere questi ragazzi considerano la preparazione degli Istituti Alberghieri insignificante? E questa idea non tiene conto delle centinaia di ore passate dai ragazzi in cucina e degli stage fatti nelle strutture alberghiere. Sul mercato si trovano addirittura corsi privati che in poche decine di ore sarebbero - in teoria - in grado di preparare la figura professionale di cuoco!

Ovviamente, per i migliori diplomati, per chi eccelle, si aprono le le strade dei ristoranti stellati o masters di specializzazione, ma per la maggioranza degli "onestamente diplomati"? Loro cosa devono fare?

 

Come funziona in Italia e all'estero

Dopo una breve esperienza in Italia, dove mio figlio ha sperimentato contratti da lavapiatti, orari di 12 ore per sei giorni su sette e offerte parzialmente in nero con stipendi da sussistenza, ha deciso di emigrare in Olanda: qui è stato inquadrato regolarmente, hanno richiesto il titolo di studio e ha un ottimo stipendio e orari umani. Ora è da 5 anni in una nota località turistica del Valenziano in Spagna paragonabile ad una Jesolo o Rimini, all'età di 27 anni è inquadrato in una struttura a 3 stelle con contratto a tempo indeterminato quale Capo Partita per 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana effettivi. Prende 1600 euro netti più ripartizione mance. Sottolineo che il costo vita in Spagna è ufficialmente circa 20% in meno dell’Italia, la pressione fiscale è circa 1 punto % in meno che da noi, che le normative vigenti vincolano maggiormente la qualifica con l’attività effettivamente svolta, che sono definiti minimi salariali per legge in base alle qualifiche. Certo la vita da cuoco prevede un certo grado di sacrificio ma la cosiddetta imprenditoria turistica dovrebbe per migliora l’offerta del nostro Paese, maggiormente affidarsi a chi ha regolarmente seguito un corso appropriato di stuti e offrire stipendi e orari dignitosi.

Padova

S.Z.

Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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