«Le terrà compagnia il nostro orsetto»
Federico e la storia con Giorgia, che
ha raccontato la lotta contro il cancro

Sabato 20 Agosto 2016 di Nicoletta Cozza
«Le terrà compagnia il nostro orsetto» Federico e la storia con Giorgia, che ha raccontato la lotta contro il cancro
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L’orsetto ha come collarino un rosario con l’immagine di Papa Bergoglio. E due portafortuna: una coccinella e un corno. Lo aveva comprato Giorgia per regalarlo al suo Federico. Voleva che quel piccolo peluche tenesse compagnia al suo fidanzato, finché lei era in ospedale a combattere quel maledetto linfoma. Gli aveva detto di metterlo in macchina e di accarezzargli ogni tanto la testolina rasata, pensando a lei, calva per la chemio. Lui ha esaudito per un po’ il desiderio, ma poi il pupazzetto glielo ha riportato in reparto dicendole di tenerlo sopra la spalla, esattamente dove lui appoggiava la testa nei momenti di felicità che avevano trascorso insieme sulle spiagge della Sardegna, quando il male sembrava sconfitto. Ora l’orsetto è di nuovo nelle mani di Federico, che oggi però lo metterà nella bara: vuole che resti per sempre vicino alla sua Giorgia. «Sì - racconta - in un certo senso si sono invertiti i ruoli. Il piccolo peluche le terrà compagnia. Sarà come se in ogni momento vicino a lei ci fossi io».

LA SFIDA

Fede, seduto nel giardino della sua casa ad Arzergrande, è sconvolto dal dolore per la scomparsa della donna che amava. Una morte folle, assurda, inaccettabile. Per la giovane età della vittima e per il percorso di sofferenza che lei, la famiglia e il fidanzato hanno dovuto sobbarcarsi. Con le beffe dell’illusione che queste patologie malvage ogni tanto lasciano intravvedere. Per poi ripresentarsi ancora più aggressive. Giorgia Libero e Federico Morandi fin dai primi di agosto, sapevano che non si sarebbero tenuti per mano a lungo. Il referto dell’ultima tac evidenziava il progredire inarrestabile di quella "bestia" che velocemente stava distruggendo il corpo della ragazza. Ma è stata proprio lei durante questi mesi a infondere forza e coraggio a tutti. «Non aveva paura, voleva sentirsi dire dai medici la verità, anche quella più crudele. Preferiva sapere direttamente e spesso l’ha tenuta nascosta a me, alla mamma e al papà, per preservarci. Decisa e convinta di dover combattere comunque la sua guerra fino all’ultimo istante di vita. E così è stato».
 



IL DESIDERIO

Preghiere e suppliche non hanno avuto l’esito sperato, ma almeno un desiderio ha visto esaudito prima di chiudere gli occhi per sempre. «Fede, mi diceva - ricorda il giovane - se dovesse succedere, non voglio che tu mi veda andare via per sempre. Mercoledì sono stato con lei fino alle 21,30 e l’ho lasciata che dormiva, sotto l’effetto dei farmaci che i medici, tutti meravigliosi, le avevano somministrato per attenuare i dolori. È rimasta con i genitori. Mezzora dopo mi hanno chiamato per dirmi che era mancata. Purtroppo ha perso la sfida con la malattia, a cui lei si rivolgeva in prima persona, a volte addirittura "minacciandola", come spesso aveva postato pure su facebook. "Mi hai privato di tutto, della mia vita, del mio futuro, ma non ti permetterò di levarmi il sorriso", le urlava. E in effetti Giorgia ha sorriso fino all’ultimo, anche quando doveva convivere con il dolore. E sono certo che ora continuerà anche da Lassù. Ripeteva che se la sorte si fosse dimostrata malvagia nei suoi confronti, sperava almeno di lasciare di sè un bel ricordo: ci è riuscita».

IL DONO

Fede al collo ha una catenina con un punto luce, dentro al quale è infilato un anello con un brillantino. «Il nostro anniversario sarebbe stato a ottobre, ma il 4 agosto, il giorno in cui è arrivato il responso devastante della tac, ho deciso di infilarle al dito il simbolo del fidanzamento. Nonostante avesse appena saputo che ormai le possibilità di sopravvivenza erano al lumicino, i suoi occhi si sono illuminati: brillavano di vita e lei, nonostante tutto, era la donna più felice del mondo. Ha tenuto con sè entrambi i doni fino all’ultimo. Io avrei voluto lasciarglieli per sempre, ma il papà, con un gesto straordinario, me li ha dati, dicendomi "è giusto che li tenga tu. E se un giorno avrai una figlia, passali a lei". Non so se mai potrò incontrare un’altra persona speciale come Giorgia, ma nel caso davvero avessi una bambina, la chiamerò come lei e le darò anello e catenina».

LA STORIA

Giorgia e Fede stavano insieme dall’estate del 2014. «Quando l’ho conosciuta, mi ha trasmesso qualcosa di speciale», sussurra. Lui in quel momento era provato da un altro grave lutto, perché due anni prima aveva perso la mamma. Poco dopo, in autunno, la fidanzata ha scoperto di avere il linfoma. «Appena saputo sono rimasto sconvolto - ricorda - Mi pareva impossibile che dopo un mese e mezzo la ragazza che amavo fosse colpita da una patologia grave tanto quella che aveva portato via mia madre. Però subito mi sono detto che fatti del genere non avvengono per caso e quindi, se le cose dovevano andare in questo modo, era al destino che al suo fianco dovessi rimanere per sempre io, che conoscevo perfettamente il cammino che l’aspettava. Giorgia l’ha capito e ha reagito bene fin dall’inizio: attiva, solare, positiva in ogni momento. Ma intelligente e sensibile com’era, e, sapendo quanto avevo sofferto per la mamma, cercava di proteggermi. "hai già patito abbastanza", mi ripeteva. Nonostante tutto, abbiamo vissuto insieme dei momenti indimenticabili, straordinari, come l’estate scorsa, quando siamo andati a Baja Sardinia, dove si vedono dei tramonti bellissimi. Stavamo uno appoggiato all’altra a guardarli, sognando la nostra vita insieme».

IL CAGNOLINO

Fede è un fiume in piena nel ricordare Giorgia. «Era unica, speciale, troppo speciale.
I suoi pensieri erano per me, per i familiari e anche per il suo cagnolino. Quando mangiava, lasciava nel piatto qualche bocconcino e ci diceva che lo portassimo a Ricki. Lui, peraltro, quando vedeva che faceva le valige per andare in ospedale, si metteva in un angolino, tristissimo. Ma nel momento in cui la vedeva ritornare, le faceva feste indescrivibili. Giorgia gli voleva un bene incredibile: lo aveva scelto perché lui le si era avvicinato quando era andata a vedere la cucciolata. E se stava male, il cagnolino si avvicinava e la confortava. Pure lui è stato uno dei suoi pensieri fissi». Fa fatica Federico a parlare di Giorgia al passato. Spesso nel raccontare torna al presente, come se ci fosse ancora. «È la mia forza, e oggi la rivedrò». Non vuole accettare che sarà per l’ultima volta.

Ultimo aggiornamento: 17:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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