PADOVA - «Due su due non è una cosa possibile anche facendo il calcolo delle probabilità». Edoardo Cusin, papà di Giorgio, il 31enne che ha perso la vita l’altro ieri nel tragico incidente stradale in tangenziale, non riesce a darsi pace per la perdita dell’unico figlio, quattordici anni dopo aver dovuto dire addio al primogenito Giuseppe in circostanze tragiche, accoltellato a morte al parco di Mortise. «Non sappiamo ancora nulla di cosa possa essere accaduto e ancora non l’abbiamo visto, era un ragazzone alto più di un metro e 90 ed era in perfetta salute, non riesco a pensare che possa aver avuto un malore - continua - penso più a una distrazione anche perché Giorgio era prudente, faceva quella strada quattro volte al giorno da casa all’ufficio e non correva perché voleva evitare multe».
Edoardo Cusin ipotizza che potrebbe essersi distratto dalla guida quando si è accorto di non avere con sé il cellulare ma è solo un’idea che gli ha attraversato la mente. «Aveva dimenticato il suo telefono nello studio di Vigonza che è dello zio, dove lavorava.
DOLORE ENORME
Poi la voce di Edoardo Cusin viene spezzata dalle lacrime, per il dolore troppo grande di chi ha perso due figli. «Da ragazzo ha frequentato il liceo Tito Livio, ha combinato anche qualche sciocchezza come tutti i giovani, non voleva più studiare, desiderava seguire la sua strada in autonomia e lo abbiamo assecondato, ma poi ci ha ripensato e ha recuperato gli anni cambiando indirizzo e diplomandosi allo scientifico. Era davvero un bravo ragazzo con grandi capacità, la sua caparbietà lo portava a realizzare ciò che si prefiggeva - conclude il papà - non so davvero che dire. Non so cosa accadrà ora, mi ci sono voluti anni per uscire dal tunnel della morte di Giuseppe e ora anche Giorgio non c’è più». Ora mamma Bianca, papà Edoardo, i parenti e gli amici attendono di sapere quando potranno dargli l’ultimo saluto e di comprendere cosa possa essere accaduto. La famiglia non ha ancora deciso se la cerimonia funebre si farà a Sant’Ignazio, dove Giorgio era cresciuto, o nella parrocchiale di Chiesanuova.