Geoplast, l'innovazione per battere
la crisi: veneti e cittadini del mondo

Mercoledì 17 Dicembre 2014 di Maurizio Crema
Geoplast, l'innovazione per battere la crisi: veneti e cittadini del mondo
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GRANTORTO - Cittadina del mondo come una vera multinazionale tascabile. Ma con un tocco in più, molto Francesco (il Santo), ma anche molto green, senza nessun ammiccamento di moda. «Perché Geoplast, la nostra azienda è nata dal nulla, da un'idea di mio padre, e oggi siamo un volto imprenditoriale positivo del Nordest: siamo veneti ma ci sentiamo cittadini del mondo. E vogliamo costruire un mondo che viva insieme alla natura, a impatto zero. E non a costi superiori, io voglio dare tecnologia e convenienza, quella che si fa vendere in 60 Paesi del mondo e essere competitivi anche nei Paesi in via di Sviluppo dell'Africa e dell'Asia».

Mirco Pegoraro ha 42 anni - «Due meno dell'azienda» - fa l'amministratore delegato della Geoplast, 30 milioni di fatturato e quasi 100 dipendenti nel Padovano, a Grantorto. Ed è anche socio di quest'impresa che ha fatto della plastica riciclata un affare non solo per l'ambiente. «L'altro socio è di mio fratello Massimo (35 anni), che si occupa della Italtech Wind, l'azienda bresciana che produce turbine eoliche - spiega questo ingegnere innamorato del suo lavoro e della sua azienda che ha celebrato perfino con una canzone rap regalata ai dipendenti nella festa per i 40 anni - lì siamo all'inizio, facciamo solo un milione e mezzo di fatturato ma quello è il futuro». L'oggi è Geoplast, fondata nel 1974 dal padre Loris per lavorare polipropilene (la plastica inventata dal Nobel Natta) e polietilene. «Loris ha 67 anni, non ha più incarichi in azienda da quando siamo entrati noi 15 anni fa: lui crea e noi gestiamo - fa Mirco - mio padre è uno che è partito da zero. Era impiegato in una cartiera e ha deciso di raccogliere carta da macero il sabato mattina con la bici e il carretto. Imballava a mano e poi riconsegnava il cartone nella cartiera dove lavorava. Poi intuì che si poteva riciclare la plastica quando ancora non era diventata un problema. E a 27 anni ha fondato l'azienda, anzi, allora era lui l'azienda: non c'era nemmeno il capannone. Quello arrivò tre anni dopo».

Nel 1990 Loris con la moglie Nadia crea la M2 Plast, la futura Geoplast, azienda di stampaggio di materie plastiche. Iniziano le prime "invenzioni", il fatturato sale: 1,5 milioni che diventano 12 nel 2004. L'anno dopo l'addio di Loris. «Mio padre ci ha passato le azioni, ora siamo io e mio fratello al 50% ciascuno, anzi meno, un 2% è di Anna Ponte, il presidente, la cornice della famiglia, quella che vent'anni fa ha dato una quadratura all'azienda. Ma mio padre rimane molto presente in azienda, la vive - spiega Mirco Pegoraro - è in produzione, non ha un ufficio, non ha mai amato stare dietro la scrivania. La ricerca e sviluppo la facciamo io e lui, siamo noi a pensare i nuovi prodotti. Ogni anno ne dobbiamo inventare di nuovi». Ora i brevetti sono 35 tra italiani e internazionali per più di 20 milioni di articoli prodotti all'anno. «Il nostro segreto è progettare e realizzare sistemi innovativi per l'edilizia, semplificando al massimo - spiega l'Ad nella trincea del fare - il futuro sarà sempre più orientato all'ecocompatibilità. Il pianeta su cui viviamo è vivo, trema, piove anche tanto. Dobbiamo imparare a gestire questi elementi, devi strutturare la tua casa del futuro sempre più invisibile perché altrimenti la terra si ribella. Non possiamo sempre incerottare i danni, dobbiamo creare il sistema per evitarli. Per esempio contro le alluvioni dobbiamo usare meno cemento, le costruzioni devono diventare delle spugne per rilasciare l'acqua in appositi bacini drenanti».

Visione illuminata di chi si sente solo all'inizio. «40 anni sono una tappa, non un traguardo - scandisce Mirco -. Non volevamo festeggiarli, ma mio padre se lo merita, perché la gente deve capire cosa vuol dire iniziare da zero e cosa vuol dire economia reale». Mirco boccia le banche - «Fanno solo quello che è normale, non investono più sulle aziende» - spera ancora nella politica: «È importante, bisogna dare coraggio ai bravi politici, non c'è solo corruzione. La crisi arriva da problemi finanziari». Ma loro l'aggirano: «L'anno prossimo andremo sempre più in alto. Per forza. Il mondo cresce e noi gli vogliamo andare incontro».
Ultimo aggiornamento: 09:48

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