PADOVA - In campo hanno vinto, ma in spogliatoio hanno perso tutto. Orologi, cellulari, gioielli, soldi e perfino la fede nuziale di Stefano Mammarella, simbolo del calcio a 5 e campione del mondo con la nazionale italiana. «Ce ne siamo accorti all’intervallo. Hanno frugato ovunque portando via tutto quello che potevano. Un’esperienza bruttissima». Due giorni dopo il furto subito al Pala Gozzano della Guizza durante la partita di serie A di calcio a 5 contro il Petrarca, giocatori e dirigenti del Futsal Pescara ieri mattina hanno presentato denuncia ai carabinieri abruzzesi e ora raccontano tutto.
Il racconto dei protagonisti
È il portiere Mammarella, il giocatore italiano che vanta più presenze in nazionale, a farsi portavoce del malumore dei compagni. «La porta dello spogliatoio era chiusa a chiave ma qualcuno è entrato rompendo una finestra di un bagno - racconta al Gazzettino -. Hanno frugato nelle borse, nelle tute, nei giubbini. Ovunque. All’intervallo eravamo arrabbiati e ci siamo chiesti cosa fare, poi abbiamo subito deciso di tornare in campo per giocare e vincere quella partita. Il calcio a 5 è il nostro lavoro. Ma è stato davvero un brutto episodio, ci ha fatto male. E per me perdere la fede nuziale è davvero un brutto colpo: c’è un valore affettivo, non è una cosa che si ricompra».
Saranno ora i carabinieri pescaresi a passare gli atti ai colleghi padovani per avviare l’indagine. Dalla società abruzzese è filtrata parecchia irritazione per l’episodio anche nei confronti del Petrarca visto che il regolamento federale prevede che sia la società ospitante a garantire la sicurezza della struttura durante la partita. Il palazzetto è utilizzato anche da moltissimi ragazzini e l’attenzione ora sarà più alta. Mammarella chiude la vicenda con stile: «È difficile, ma ora proviamo a dimenticare e a riderci su. Speriamo che almeno serva ad evitare nuovi furti ad altri giocatori in futuro».