Francesco Gnesotto: «Riprodurre sulla Terra l'energia del Sole»

Domenica 19 Febbraio 2017 di Alberto Beggiolini
Francesco Gnesotto: «Riprodurre sulla Terra l'energia del Sole»
PADOVA - Lungo la tangenziale Est, all'altezza di Corso Stati Uniti, lo sguardo non si può non posare su un grande edificio bianco su cui campeggia l'indirizzo sevuoisapere.it e attorno al quale si stanno installando grosse apparecchiature di colore blu. Il mistero è svelato dal professore Francesco Gnesotto, presidente del Consorzio Rfx (Reversed Field eXperiment).
«È una porzione dell'Area della Ricerca del Cnr, che è entrata nel terzo millennio con una grande sfida dell'umanità: la produzione sulla Terra dell'energia del Sole, quella da fusione».
Quali sono le differenze tra fissione e fusione?
«Le ricerche sulla fusione cercano semplicemente di riprodurre sulla Terra quello che avviene all'interno del Sole. Il processo di fusione è l'esatto opposto della fissione: in quest'ultima, i nuclei di un elemento pesante (uranio), colpiti da neutroni, si spezzano producendo energia. Nella fusione invece i nuclei di due elementi leggeri (deuterio e trizio, isotopi dell'idrogeno) si uniscono producendo energia. Entrambi i processi hanno il grande pregio di non produrre anidride carbonica, la maggiore responsabile dell'effetto-serra. Ma rispetto alla fissione, la fusione è intrinsecamente sicura: qualunque incidente accada, la reazione si spegne da sola; i combustibili deuterio e trizio si ricavano dall'acqua del mare e dalle rocce ricche di litio (sì, quello delle batterie), perciò ogni Paese sulla Terra ne è dotato: addio alle guerre per il petrolio».
Energia pulita, insomma?
«Anziché scorie radioattive, che necessitano di stoccaggi geologici, la fusione produce elio, un gas innocuo, anzi estremamente utile per molte applicazioni».
 
Ultimo aggiornamento: 19:46

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