Alla vigilia della finale europea tra Italia e Inghilterra, fervono i preparativi per l'organizzazione del tifo, anche a Nordest. E nel Veneto delle limitazioni e delle polemiche sulle modalità per assistere alla partita di Wembley, Padova rappresenta in questi giorni un'eccezione. Pur con un potenziamento dei pattugliamenti e un'apposita ordinanza per limitare la vendita di alcolici, la città del Santo ha scelto di mantenere una linea morbida, ammettendo i maxi-schermi ad eccezione di quello in Prato della Valle.
Maxi-schermo per vedere la partita
A decretarlo è stata la riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, tenutasi ieri mattina in Prefettura con i vertici delle forze dell'ordine e i rappresentanti del Comune.
Jesolo, tutto vietato: insulti al sindaco
È invece rimasto fermo sul no Valerio Zoggia, sindaco di Jesolo, a costo di diventare il bersaglio di pesanti offese sui social. Di fronte alle richieste di autorizzazione, ieri il primo cittadino ha ribadito che ad essere autorizzati saranno solo gli schermi installati dai locali, i quali saranno a disposizione solo dei clienti seduti al tavolo. Per questo il primo cittadino è stato insultato, ma la decisione ormai è stata presa e questa mattina si terrà un vertice con il comandante della Polizia locale Claudio Vanin e con i responsabili degli steward per programmare le attività di prevenzione e controllo.
Regole e divieti
Del resto gli alt ai maxi-schermi ormai non si contano più da Nord a Sud. Il refrain è sempre lo stesso: «Ormai è chiaro - è la tesi di decine di sindaci - Basta che in piazza ci sia un contagiato che si formano focolai difficili da tenere sotto controllo nei giorni successivi. La variante Delta è molto insidiosa e si diffonde con estrema facilità È vero che i vaccinati sono tanti e gli ospedali semi vuoti e tuttavia nessuno vuole ricominciare a settembre-ottobre con la solfa delle chiusure». L'Italia è comunque divisa. La voglia di festeggiare in piazza e di rivivere le notti magiche è, inutile dirlo, fortissima Se a Roma Uefa e Comune cercano di trovare una soluzione alla eventuale uso di maxi schermi allo stadio Olimpico dove poter ospitare 16mila tifosi, in altre città come Milano, Palermo, Cagliari e Sassari non ci saranno proiezioni in piazza e, in alcuni casi, sono previste ordinanze per «salvaguardare la sicurezza dei cittadini nel rispetto delle norme anti-covid».
l ministro Speranza
Un invito alla cautela per domani sera è arrivato innanzitutto dal ministro per la Salute, Roberto Speranza: «Tifiamo Italia ma attenzione, va usata la mascherina in ogni situazione, anche all'aperto, in cui c'è il rischio di assembramenti e di non tenere almeno un metro di distanza». E il difensore azzurro, Leonardo Bonucci, ha lanciato un appello ai tifosi, invitando i ragazzi a festeggiare nel rispetto di se stessi e del prossimo. «Ho visto immagini dure - dice - difficili, poco rispettose, che vanno stigmatizzate». A prepararsi in grande stile per garantire il tifo, ma in sicurezza, è la Capitale. La sindaca, Virginia Raggi è stata tutto il giorno al lavoro con il prefetto per dare accesso allo stadio Olimpico, nei limiti del 20% dei posti disponibili, che potrebbero godersi la partita all'aperto e distanziati sfruttando i maxi-schermi. Ma almeno al momento in cui scriviamo resta ancora da sciogliere il nodo dei controlli in un momento assai delicato per diffusione del virus in ripresa già da alcuni giorni. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha invece escluso proiezioni in piazza. Anzi. «Cercheremo anche di vigilare rispetto a possibili festeggiamenti», annuncia. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando è esplicito: «Al termine della partita con le forze dell'ordine saremo pronti ad interventi di controllo, ma ovviamente qualunque ordinanza rischia di essere inutile se non c'è senso di responsabilità da parte della cittadinanza».