Il banchiere venuto dal profondo Nordest. Il regista Campiotti rifiutò di girare il fil su Ennio Doris, ma poi qualcosa in lui è cambiato - Foto

Martedì 9 Aprile 2024 di Angela Pederiva
Il banchiere venuto dal profondo Nordest. Il regista Campiotti rifiutò di girare il fil su Ennio Doris, ma poi qualcosa in lui è cambiato

Trovare l'amore significa sapere tutti e due cosa dice uno 0 quando incontra un 8: «Accidenti che cintura stretta...». Ma per farlo durare per sempre, bisogna avere il guizzo di capovolgere quell'8 quando è appeso al muro, così da trasformarlo nell'infinito. Il figlio più illustre di Tombolo aveva un talento per i numeri e una vocazione per l'ottimismo, due qualità che gli hanno permesso di partire dal niente della profonda provincia veneta per diventare il gigante da 3,7 miliardi di dollari, banchiere coraggioso e filantropo timido, marito devoto e padre orgoglioso, «l'uomo che inventò il futuro» per dirla con il cortometraggio di Ferzan Özpetek commissionato da Mediolanum e prodotto da Movie Magic International. La stessa casa che, insieme al ministero della Cultura e con la distribuzione di Medusa, il 15, 16 e 17 aprile porterà al cinema il film-evento "Ennio Doris - C'è anche domani". «È stato deciso di aggiungere il nome e il cognome del protagonista rivela il regista Giacomo Campiotti per distinguere il titolo dal quasi identico "C'è ancora domani" di Paola Cortellesi (a cui invece fu negato il contributo ministeriale, ndr.).

Per la verità l'omonima autobiografia, da cui è tratta la nostra sceneggiatura, risale ancora al 2014. La famiglia ha detto: "Lui non lo avrebbe cambiato, noi facciamo la cosa giusta". Problema risolto».


Il rifiuto, poi qualcosa cambia


Pragmatismo e genuinità. Del resto ruota tutto intorno a quelle quattro parole, dette da papà Alberto al piccolo Ennio tifoso di Fausto Coppi, per incoraggiarlo a non darsi mai per vinto. «Non conoscevo la figura di Doris confida Campiotti sicché all'inizio ho rifiutato la proposta della produzione: "È un banchiere", ho risposto. Però mi è stato consigliato di documentarmi, umilmente l'ho fatto e sono rimasto veramente colpito. C'era qualcosa in lui, nello sguardo, nel sorriso, nelle parole, che mi toccava. Poi ho letto il suo libro e mi sono appassionato a questa piccola grande storia. Ho accettato di fare il film perché ci potesse essere un racconto di quell'Italia e di quegli italiani che oggi ci mancano tanto. Una realtà che conosco molto bene, perché le mie radici non sono molto diverse».


La terra a cui si attaccano le due ore con protagonista Massimi Ghini nel ruolo di Ennio da adulto, affiancato da Lucrezia Lante della Rovere nella parte della moglie Lina Tombolato, è quella del Veneto rurale e cattolico, misero ma laborioso, strette di mano e colpi di pedale. Nella finzione cinematografica, l'Antoniana di Padova e Trieste del primo impiego diventa il Banco Popolare Veneto, così come la Fideuram dell'intuizione finanziaria diviene tale Serafin. Invece la Citroën Pallas è proprio quella sognata dal giovane Doris, interpretato da Daniel Santantonio, trevigiano di Vittorio Veneto, mentre la versione da bambino è resa da Antonio Nicolai, padovano di Agna, il Paolino della miniserie "La sposa" girato sempre da Campiotti, con tutte le polemiche per il ritratto di un Nordest barbaro e misogino. «C'erano state proteste venete anche per la mia "Bakhita" sorride il regista e comunque nel caso della fiction ambientata a Vicenza, si sono spente già alla seconda puntata, quando è uscita la grande solidarietà del Veneto. Il film su Doris nasce proprio da lì: la sua famiglia di origine era sicuramente patriarcale e religiosa, ma non bisogna vergognarsene, perché anche questo tratto fa parte della nostra storia. I suoi genitori erano molto poveri, ma se non c'era la carne sapevano trasformare le uova nella frittata più buona del mondo. "Tutto è nato in quella cucina", mi ha detto sua figlia».


Attori e luoghi


Sara è impersonata da Alice De Zan e Giulia Vecchio, suo fratello Massimo da Carlo Favero ed Eugenio Franceschini, con il casting curato dal vicentino Centro Mira Project («Eccezionale nel permettermi di attingere a facce vere, d'epoca, difficili da trovare in un mondo globalizzato», annota Campiotti).


Le riprese sono avvenute anche ad Este, a Ca' Corniani di Caorle e soprattutto a Portobuffolè. «È stato scelto questo borgo spiega il regista perché si è mantenuto integro. Ogni giorno chiamavo il sindaco, in quanto mi mancava ora una moto e ora un asino, trovando una disponibilità incredibile. L'accento romano di Ghini? Farlo parlare in veneto sarebbe stato troppo complicato: sul set c'erano padovani, vicentini e veneziani, ma sul dialetto non erano d'accordo neanche fra di loro...».


È invece una profonda amicizia quella che lega, fin da bambini, Ennio-Kit Carson ad Aldo-Tex Willer

«Una figura inventata - sottolinea Campiotti - funzionale a raccogliere vari episodi della vita di Doris, che ha sempre dato una seconda possibilità alle persone intorno a lui che hanno sbagliato o che avevano bisogno. La sua storica segretaria Serenella mi ha raccontato di avergli fatto presente che stava aiutando anche chi gli faceva degli sgarbi, ma lui le ha risposto che li avrebbe sostenuti comunque. È stato veramente un uomo speciale».


Necessaria la scelta di inserire nella sceneggiatura anche Silvio Berlusconi, dall'incontro casuale con Doris a Portofino, fino alla decisione condivisa di rimborsare, attraverso i propri conti familiari con 120 milioni di euro, gli 11.000 clienti di Mediolanum coinvolti nel crac di Lehman Brothers, la vicenda del 2008 da cui si dipanano i flashback fino al 1950. «Sapevamo che avremmo avuto tutti col fucile puntato su un personaggio così confessa il regista ma lo abbiamo trattato esattamente per quello che è stato in questa vicenda: affabile, scaltro, simpatico. Anche lui parte della storia di Ennio, un banchiere che ha portato l'etica in un mondo di squali». Con il supporto della Veneto Film Commission, dopo il debutto nelle sale "C'è anche domani" andrà in onda in autunno su Canale 5.

Ultimo aggiornamento: 08:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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