Racanelli, nuovo capo della Procura: «Anche a Padova c'è un deficit di organico»

Sabato 20 Aprile 2024 di Marco Aldighieri
IL NUOVO PROCURATORE - Angelantonio Racanelli

PADOVA - Angelantonio Racanelli, da giovedì, è il nuovo capo della Procura di Padova. Lo ha nominato a maggioranza, con 21 voti, il plenum del Consiglio superiore della magistratura. Racanelli è stato togato al Consiglio superiore della magistratura nella consiliatura 2010-2014 con Magistratura indipendente, gruppo di cui è stato anche segretario. In magistratura dal 1990 Racanelli, 60 anni e originario di Bari, è stato prima sostituto a Sanremo, poi ha trascorso il resto della sua carriera a Roma.

Nella sua attività alla Procura della capitale, prima come sostituto poi come aggiunto, si è occupato di criminalità informatica ed è stato responsabile del pool di magistrati per la tutela del patrimonio culturale. 


Procuratore, anche qui a Padova come nel resto d’Italia persiste una carenza di organico?
«Sì, come ormai in tutto il Paese, l’organizzazione giudiziaria sconta un deficit di personale sia giudiziario ma soprattutto amministrativo: ho rilevato, però, che in questa città ed in questa regione vi è una forte sensibilità da parte degli enti locali per sopperire alla grave carenza di organico del personale amministrativo attraverso convenzioni e vari progetti di collaborazione. Penso, ad esempio, ai nonni vigile che danno una mano anche in Procura. C’è poi il fenomeno della fuga dalla giustizia, nel senso che molti preferiscono andare a lavorare all’agenzia delle Entrate o delle Dogane dove la retribuzione è più alta». 


I numeri di questo vuoto di personale?
«A Padova attualmente mancano due sostituti e l’aggiunto, a luglio arriverà Valeria Peruzzo dalla procura di Treviso, ma uscirà Cecilia Baravelli. A livello amministrativo la Procura dovrebbe contare su 62 persone, invece sarebbero 42. Uso il condizionale, perchè anche da questa cifra ci sono delle defezioni fino a scendere a sole 33 presenze. In sostanza la carenza in organico è del 50 per cento. Senza contare gli autisti. Dovrebbero essere quattro in servizio in Procura, invece al momento uno solo è operativo e dal primo ottobre andrà in pensione. Il loro compito è anche quello di trasportare importanti fascicoli alla Procura generale».


Padova, negli ultimi mesi, è stata alla ribalta delle cronache nazionali per il caso delle mamme arcobaleno
«La sentenza del Tribunale di Padova è stata impugnata dalla Procura generale e dal Viminale. Detto questo, c’è piena fiducia nell’operato dei giudici. Non si può negare però che in passato in più occasioni abbiamo assistito a fenomeni di supplenza indebita della magistratura e certamente l’inerzia, ovvero l’incapacità in alcuni casi del legislatore di affrontare in modo chiaro e netto alcuni snodi fondamentali non aiutano. È sufficiente pensare ai numerosi casi in cui gli inviti, talvolta reiterati, rivolti dalla Corte costituzionale al Parlamento ad intervenire in certe materie rimangono ignorati». 


Come nel resto del Paese, anche a Padova il movimento ambientalista Ultima generazione ha messo in atto tutta una serie di azioni finite nel mirino della Procura.
«Spesso sono manifestazioni illegali che mettono in pericolo il nostro patrimonio. Occorre pensare ad iniziative legislative per fermare questi fenomeni, per esempio prevedendo l’arresto facoltativo per ipotesi di violazione dell’articolo 518 duodecies del codice penale».


Padova e la sua provincia sono un territorio flagellato dallo spaccio di sostanze stupefacenti. Come è possibile mettere un freno al fenomeno?
«Operando maggiormente sul territorio con le forze di polizia. Padova è una città ricca, per cui per molti è anche più semplice procurarsi la droga».


Ha un messaggio per i padovani?
«Cercherò, unitamente ai colleghi, di garantire, nel rispetto delle persone e delle regole, un’efficace risposta alla domanda di giustizia che proviene dai cittadini e dal territorio. A Padova mio padre, venuto a mancare, trent’anni fa ha subito un delicato intervento. Mentre mia madre è profondamente legata a questa città per motivi religiosi. Colgo anche l’occasione per ringraziare mia moglie». 

Ultimo aggiornamento: 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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