Non paghi le tasse? C'è il baratto
fiscale: lavori socialmente utili

Martedì 1 Dicembre 2015 di Lucio Piva
Non paghi le tasse? C'è il baratto fiscale: lavori socialmente utili
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"Baratto fiscale" con lavori socialmente utili per chi non può pagare le tasse, ma anche per i "furbi". Il sindaco di Teolo, nel Padovano, Moreno Valdisolo, a capo di una civica orientata a centrodestra, ha deciso di applicare lo "scambio" (lavori al posto di soldi dovuti all’amministrazione) non solo a chi effettivamente non è in grado, per motivi legati alla crisi economica, di pagare rette scolastiche e servizi comunali vari, ma anche ai "furbi" che, pur con disponibilità economica acclarata, non saldano il proprio debito.

Dunque nella sorveglianza dei parchi o la manutenzione dei giardini, il sindaco ora vuole inserire anche i (non pochi) contribuenti senza problemi economici che ignorano da mesi il pagamento dei servizi scolastici. Anzi, proprio nell’ambito scolastico, Valdisolo vuole coinvolgere i "portoghesi", in primis appunto quelli della retta delle mense.

Una "amnesia" che colpisce anche tanti nuclei familiari in condizioni tutt'altro che disagiate. L'evasione dal pagamento dei servizi scolastici a Teolo non è cosa nuova. Mesi addietro fu proprio il primo cittadino a denunciare che tra i debitori delle somme dovute per i servizi scolastici, figurassero piccoli imprenditori e commercianti con disponibilità economica notevole, in grado anche di sponsorizzare squadre sportive locali. Saranno pure eccezioni, ma il primo cittadino ora vuole che i "furbi" paghino il conto all'amministrazione, o in contanti o in lavori socialmente utili.

«Siamo alle prese - spiega il sindaco - con situazioni che alla fine accumulano debiti sul bilancio del Comune. Dopo che avremo sperimentato il regolamento del "baratto fiscale" per i nuclei a basso reddito, ho quindi intenzione di coinvolgere anche chi invece i servizi comunali potrebbe pagarli eccome, e invece non lo fa».

In che modo l'Amministrazione possa obbligare gli evasori dei servizi scolastici a sanare il debito con lavori di pubblica utilità, è il dilemma ora posto al centro dello studio degli uffici comunali preposti. Il discorso del primo cittadino tuttavia non fa una piega. E mira a non giustificare più alcun "furbo", stabilendo che per ciascuno di essi sarà proprio la scuola, le cui rette non venivano pagate, il "cantiere" nel quale verranno prestate le attività di pubblica utilità.

«Le cose da fare all'interno di una scuola - sottolinea Valdisolo - sono tantissime, vanno dalle pulizie straordinarie alle piccole manutenzioni. Voglio allora che i miei concittadini si rendano conto che chi "evade" il pagamento dei servizi scolastici, compie un atto che danneggia prima di tutto la scuola e la qualità dei servizi rivolti ai ragazzi. Bene allora che "sconti" il dovuto in attività come le pulizie straordinarie delle aule, le manutenzioni ordinarie e altre attività che vanno a beneficio di alunni ed insegnanti».
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