Padova. L'arbitro, le due squadre e il giallo del risultato: chi ha vinto la partita?

Martedì 19 Marzo 2024 di Daniele Pagnutti
Il documento

PADOVA - Ormai se ne vedono di tutti i colori, anche che un documento ufficiale ribalti il punteggio di una partita e che non si possa fare nulla per ristabilire la verità. È successo domenica 28 gennaio, partita Deserto-Carpine di Terza categoria, girone di Padova: finisce 2-3, quindi con la vittoria della squadra ospite. Si conoscono anche i nomi dei marcatori: doppietta di Moretti per i padroni di casa, reti di Varotto, Martellotti e Fanton per l'undici di Albignasego. Gli spettatori locali vanno a casa insoddisfatti per la sconfitta della loro squadra, i pochi tifosi al seguito del Carpine festeggiano. Giornali locali e siti internet riportano quel risultato, la classifica viene aggiornata di conseguenza. Poi però arriva il mercoledì successivo, giorno in cui il giudice sportivo omologa i risultati sulla base dei referti spediti in federazione dai direttori di gara, e su quello della partita in questione gli risulta un bel 3-2 per il Deserto. Il referto è firmato dall'arbitro, controfirmato dalle due società, formalmente ineccepibile. Quando il comunicato della Figc padovana diventa pubblico, Giuliano Bernardi (presidente del Carpine) chiama in sede («guardate che vi siete sbagliati, abbiamo vinto noi 3-2»), ma viene respinto con perdite. «Nessun errore, il referto parla chiaro, l'avete firmato anche voi».

Allora chiama i dirigenti del Deserto («diteglielo anche voi per favore») e quelli correttamente mandano un'email in cui confermano che il punteggio finale della gara è 2-3, che il Deserto quella gara l'ha persa. Ma non c'è verso, ciò che è fatto, è fatto: a fine partita i due dirigenti hanno controfirmato (sbagliando) senza porre la dovuta attenzione a quanto contenuto sul "rapportino" e l'arbitro non ne ha dato lettura, come di solito fanno quelli scrupolosi. Di conseguenza quello che è un evidente errore materiale si trasforma in un dato ufficiale, consegnato alla storia del calcio locale.

Alla ricerca della verità. O no

La fredda cronaca è questa. Ma la domanda che si fa l'appassionato è ineludibile: com'è possibile una simile ingiustizia? Perché non viene ammesso l'errore (banale) di trascrittura e ristabilita la verità sportiva? «Purtroppo, in un caso come questo - spiega Giampiero Piccoli, delegato provinciale della Federcalcio - arrivano al pettine tanti nodi. Il fatto che i dirigenti non siano sufficientemente attenti a quello che firmano, che non diano il giusto peso ai documenti ufficiali, gli unici che contano». Perché non è stato chiesto all'arbitro di correggere l'errore? «Gli è stato chiesto se confermava che quello è il punteggio finale, lui lo ha ribadito. Io non ero presente alla partita, non lo eravate nemmeno voi che mi fate la domanda. Siete certi che quanto riferiscono le società sia vero?». Ma presidente, c'erano gli spettatori, c'è un tabellino che riporta i marcatori, non le viene il dubbio che l'arbitro non voglia ammettere l'errore? «Di dubbi ne ho un migliaio, quindi devo aggrapparmi alle carte ufficiali. Se e ripeto se l'errore c'è e non viene ammesso, io non posso farci niente, sono uno spettatore come gli altri. Non posso e non devo interloquire sull'operato dei direttori di gara». Chi è stato l'arbitro di questa partita? Dalla foto del referto la firma risulta illeggibile, ma probabilmente sarebbe possibile lo stesso risalire alla sua identità. Preferiamo evitare di approfondire per evitargli gogne mediatiche. Sarà forse la sua coscienza a chiedergli conto di questo peccato di superbia: non voler ammettere di avere sbagliato. Resta l'amarezza dei protagonisti: calciatori, allenatori, dirigenti messi di fronte ad un rigido diniego alla comprensibile richiesta di ristabilire verità e giustizia. Senza regole il calcio non esiste, dice la Figc. "Dura lex, sed lex" tuonava Ulpiano di fronte ai senatori di Roma. Ma sovviene dal profondo anche quel che meditava amaramente Cicerone: "summa iustitia, summa iniuria". 

Ultimo aggiornamento: 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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