PADOVA - Persone normali, come sono i nostri anziani, come saremo noi tra qualche anno. Senz'altro italiani, con ancora addosso, negli abiti, nei comportamenti, tracce di antica discrezione. Costretti a frugare tra i rifiuti in cerca di cibo ancora buono, di un maglione non ancora ridotto in stracci. Sono le avanguardie dei 14mila nuovi poveri padovani e vengono sempre più frequentemente segnalati e fotografati dai lettori, improvvisa variante al nostro stile di vita. Fino a quando non faranno più notizia. Erica Leone lavora in ospedale, ha figli e nipoti, abita a Forcellini ed è proprio qui, in via Sografi in particolare, che ha incrociato una signora in bicicletta, impegnata a frugare nella campana della Caritas in cerca di abiti smessi. «Una signora molto anziana ma ancora valida. Avrebbe potuto essere mia madre e per questo ho avuto un crampo allo stomaco quando l'ho vista rovistare tra i rifiuti». Il secondo incontro della signora all'Arcella, via Ansuino da Forlì: «Questa volta era un uomo, sempre molto anziano e sempre molto ordinato, non sembrava certo un barbone. E anche lui purtroppo frugava tra i rifiuti in cerca di qualcosa di utile, e questa volta da mangiare»...
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