Antonella morta nell'immersione a Caprera: «Ha avuto fame d'aria, l'abbiamo aiutata subito, ma è stato tutto inutile»

Giovedì 20 Agosto 2020 di Marina Lucchin
Antonella Picello durante un'immersione

PADOVA - «È una vacanza meravigliosa, sono così felice, un'immersione dietro l'altra» è l'ultimo messaggio che Antonella Picello, commercialista 54enne con studio in piazza Eremitani, ma anche insegnante e attivissima nel volontariato, ha inviato l'altra sera a un'amica rimasta in città. Ma è stato proprio nel mare profondo e blu tra l'isola della Maddalena e quella di Caprera che ha trovato la morte poche ore dopo, davanti agli occhi di marito e figlia, la professionista, esperta sub fin dal 2000. 
La tragedia è avvenuta ieri mattina, mercoledì 19 agosto, il penultimo giorno di vacanza della famiglia nella spettacolare isola a nord della Sardegna, in provincia di Sassari. Antonella era con il marito Daniele Bellemo, insegnante originario di Chioggia, e la secondogenita Silvia, 16 anni, entrambi in immersione con lei. La commercialista lascia anche un altro figlio, il 22enne Gianluca. Inutili tutti i tentativi di rianimarla.

L'IMMERSIONE
La donna ha avuto una fame d'aria dovuta probabilmente a un malore. È risalita assistita dagli altri sommozzatori ed è stata portata sull'isolotto dei Monaci, in attesa dell'elicottero del 118, allertato dalla Guardia costiera. I soccorritori hanno tentato di rianimarla ma non è stato possibile salvarle la vita. È molto probabile che la subacquea sia stata colta da malore poco dopo aver iniziato l'immersione, ma sulla vicenda il magistrato di turno ha aperto un'inchiesta e non è ancora chiaro se il Pm disporrà ulteriori accertamenti per escludere si sia trattato, invece, di un incidente dovuto al malfunzionamento della strumentazione. Intanto è stata sequestrata tutta l'attrezzatura utilizzata per l'immersione. La famiglia resterà nell'isola finché non riceverà il nulla osta per riportare il corpo di Antonella Picello a casa. 

LA VACANZA
La famiglia Bellemo era arrivata in Sardegna la settimana scorsa per trascorrere i giorni a cavallo di Ferragosto in completo relax tra una gita, una cena in ristorante e, specialmente, immersioni subacquee di cui tutti e tre i componenti della famiglia erano appassionati. Antonella, originaria di Civè nel comune di Correzzola, ma da anni residente in pieno centro storico, dove si trova anche il suo studio, in piazza Eremitani, aveva iniziato a prendere lezioni di sub, con l'Issimo Sport Club di via Vergerio a Padova, fin dal 2000. Centinaia le immersioni fatte negli ultimi vent'anni in tutto il mondo, da Santo Domingo all'Isola d'Elba. E negli ultimi anni aveva convinto anche la sua secondogenita, che condivideva coi genitori questa passione, a prendersi il brevetto, in modo tale da potersi immergere tutti assieme. E così è successo anche ieri alla Maddalena: papà, mamma e figlia, con bombole, pinne e muta sono scesi per ammirare i fantastici fondali del braccio di mare tra la Maddalena e Caprera. 

LA CARRIERA
Antonella Picello era notissima in città per via non solo della sua professione di commercialista (era laureata a Ca' Foscari), titolare di uno degli studi più prestigiosi del centro storico, ma anche per l'impegno nel volontariato come insegnante di diritto nel carcere Due Palazzi e allo sportello Il Primo Commercialista del Comune di Padova. All'attività di libero professionista alternava anche quella di docente negli istituti superiori della provincia, tra cui Einaudi e Duca d'Aosta. 

IL MARITO
«Avevamo queste ultime due immersioni da fare - racconta al telefono con voce pacata e bassa - Quella di oggi (ieri, ndr) e poi un'ultima domani (oggi, ndr) prima di tornare a casa. Saremmo stati a Padova in serata. Cos'è successo ancora non si capisce bene. Probabilmente un malore. Il magistrato ha sequestrato l'attrezzatura, staremo a vedere se disporrà ulteriori accertamenti per capire se invece possa essere stato un incidente. Noi resteremo qui finché non avremo il via libera per riportare Antonella a casa, poi rientreremo». 
«Sott'acqua con lei c'eravamo sia io che mia figlia Silvia - prosegue Bellemo, originario di Chioggia, insegnante in un istituto superiore del Veneziano - L'abbiamo immediatamente soccorsa, aveva bisogno di aria, o, per lo meno, di più aria di quella che aveva a disposizione. È risalita con la guida e subito le hanno praticato il massaggio cardiaco. E poi... non è servito». 
Dalla pacatezza di quel racconto, il marito passa a un momento di rassegnata incredulità, alzando leggermente la voce: «Antonella esperta sub? Facevamo immersioni dal 2000, ne ha fatte decine e decine. Non aveva paura di nulla». 

E questo lo diceva la stessa Antonella a un'amica di Facebook che commentava la sua foto con boccaglio e muta, sott'acqua, incorniciata dai capelli biondi che fluttuavano nel blu profondo del mare di Sharm el Sheik, qualche anno fa. «Le paure le ho anch'io, ma ho avuto la fortuna di incontrare bravi e pazienti istruttori che mi hanno insegnato a combatterle». 
Incredula è anche l'amica Lara, che era con lei in Sardegna fino all'altro giorno: «Sono molto scossa, non ho ancora elaborato quel che è successo.

Eravamo più che amiche, molto vicine. Abbiamo abitato una di fronte all'altra per molto tempo, conosco la famiglia da anni. Ero con lei fino a ieri l'altro, dovevo immergermi con Antonella pure io, ma non c'era più posto. Lei era una persona con una filosofia di vita meravigliosa, amava viaggiare ed essere attiva. Amava sentirsi viva. È una di quelle persone con cui si sta bene che trasmettono gioia. Non riesco a capacitarmi di questa tragedia». 

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 18:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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