Anguillara. Municipio imbrattato prima della visita di Bolsonaro: dopo un anno è ancora così. Ecco perchè

Sulla facciata restano visibili le scritte e gli schizzi di vernice fatti da “rise up 4 Climate Justice” quando venne l'ex presidente del Brasile

Giovedì 1 Dicembre 2022 di Nicola Benvenuti
Il municipio di Anguillara imbrattato per Bolsonaro, a un anno di distanza è ancora così (foto d'archivio)

ANGUILLARA - Jair Bolsonaro ha perso le elezioni in Brasile e si appresta a passare il testimone della guida del paese a Luiz Lula da Silva. È passato un anno, ma ad Anguillara sono tuttora evidenti i segni della contestata visita del politico sudamericano al paese di origine dei suoi avi. Sul Municipio ci sono ancora le scritte e gli schizzi tracciati con la vernice.

Muri ancora imbrattati dopo un anno: ecco perché

«Il motivo principale del mancato intervento è che per pulire la facciata occorre montare un ponteggio davanti all’ingresso del municipio e spostare l’ingresso sul lato di via Mazzini. Quell’accesso però è stato finora inagibile per lavori di abbattimento barriere architettoniche che si sono conclusi da poco, ma manca ancora il certificato di regolare esecuzione, che arriverà entro l’anno. Nonché i preventivi dei lavori e non si tratta di pochi soldi e francamente in questo momento forse le priorità per il Comune sono altre», spiega il sindaco Alessandra Buoso.

Antonio Spada capogruppo di minoranza aggiunge: «Sono mesi che attendiamo la chiusura di questi lavori, anche perché è da un anno e mezzo che con delibera unanime nel 2018 si era deciso di esporre lo striscione di Giulio Regeni, sparito, poi riaffisso e infine tolto di nuovo e attendiamo questa chiusura perché venga ripristinato. Della sistemazione della facciata il sindaco non ci ha mai detto nulla, nonostante, e questo è verificabile perché agli atti in albo pretorio, il comune abbia ricevuto quasi 40.000 euro dall’assicurazione che copre il bene».
Il municipio era stato imbrattato il 29 ottobre 2021, giusto qualche giorno prima della visita di Bolsonaro, che si trovava a Roma per il G20 e che poi andò ad Anguillara in visita privata per ritirare la cittadinanza onoraria attribuitagli, con non poche polemiche dalla maggioranza di centro-destra alla guida del paese e la ferma contrarietà delle opposizioni. Con vernice e con secchi di letame ignoti avevano effettuato un blitz in pieno giorno per protesta contro la contestata decisione. L’azione era stata poi rivendicata su Facebook dal gruppo antagonista “rise up 4 Climate Justice”, secondo cui «la figura di Bolsonaro rappresenta perfettamente il modello capitalista, predatorio, distruttivo e colonialista contro cui lottiamo. Uno dei grandi potenti della terra, negazionista della crisi climatica e responsabile di aver distrutto 8.500 chilometri quadrati di foresta amazzonica» spiegarono gli attivisti. La visita avvenne poi il primo novembre in un paese presidiato dalle forze dell’ordine e si svolse all’interno della Villa dell’Arca del Santo, dove il capo di Stato brasiliano incontrò i parenti.

Ultimo aggiornamento: 07:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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