Africano, tre lauree e leghista
​espulso dallla rete anti razzista

Giovedì 23 Giugno 2016 di Giuliano Pavan
Africano, tre lauree e leghista espulso dallla rete anti razzista
13
MONSELICE  Espulso dal Comitato Direttivo della Redani perché tesserato della Lega Nord ovvero, come definito dalla stessa Rete della Diaspora Africana Nera in Italia, un partito xenofobo e razzista. È la vicenda che ha visto come protagonista Ekuè Grace Folly, 35 anni il prossimo 12 luglio, che ha deciso di rivolgersi al tribunale di Bologna (ieri la prima udienza di fronte al giudice) con gli avvocati Piergiorgio Sovernigo e Marianna Griggio per far annullare il provvedimento di espulsione e chiedere il reintegro d'urgenza. Nato in Togo, residente da anni a Monselice assieme alla moglie padovana e ai loro due figli di due anni e sei mesi, Ekuè Folly ha tre lauree: una in Ingegneria conseguita nel suo paese d'origine, le altre due a Padova in Relazioni internazionali e in Politiche per l'integrazione e la diplomazia. Autore di quattro libri riguardanti il tema dell'immigrazione e dell'accoglienza, nel 2009 entra a far parte della Redani, associazione apartitica che ha come scopo, come si legge nel suo statuto, la promozione delle corrette politiche sociali, culturali, economiche e la tutela diritti della Diaspora Africana Nera, nonché la lotta al razzismo istituzionale, di genere, provenienza ed estrazione sociale. Ekuè Folly, col passare degli anni, partecipa a diverse conferenze come relatore, programmi tv e incontri pubblici, tanto che per il suo impegno viene eletto nel 2014 membro del Comitato Direttivo. Il 6 giugno 2015 però accade l'irreparabile: nel corso del convegno Fisa «Africa sotto assedio» tenutosi a Padova, Ekuè Folly ha dichiarato pubblicamente di essere iscritto alla Lega Nord. Dichiarazione ribadita in seguito il 10 giugno 2015 sulla pagina Facebook della Redani. Tre mesi più tardi, mentre la sua attività con l'associazione è proseguita, il 35enne ha ricevuto la lettera di espulsione dall'associazione, votata all'unanimità dal Comitato Direttivo, per «incompatibilità valoriale e di ideali» fra l'adesione alla Lega Nord e l'appartenenza all'associazione Redani che, «seppur apartitica, non può annoverare, per coerenza, tra i suoi iscritti un aderente a un partito xenofobo e razzista». Nell'atto di citazione Ekuè Folly si definisce discriminato per motivi puramente politici dalla Redani, dichiaratamente apartitica e finalizzata alla lotta contro ogni forma di discriminazione. Non solo: l'espulsione, secondo la difesa, parte dal presupposto errato che la Lega Nord sia un partito xenofobo e razzista. «Il dottor Folly, leghista e redaniano -si legge nell'atto di citazione che contesta anche le modalità con cui è stata decisa l'espulsione- dev'essere giudicato per quello che ha fatto, non fatto, detto o non detto». La Redani però controbatte punto su punto la posizione di Folly, con una memoria difensiva depositata al giudice. Con gli avvocati Giuseppe Lo Mastro e Stefano Rossi sostiene di aver rispettato pienamente le garanzie partecipative previste dallo statuto e dal regolamento. L'articolo 13 prevede che «i soci cessano di appartenere alla Rete per appartenenza ad associazione (o altro) n contrasto ideologico, di valori e di atti con la Rete».
La Redani sostiene inoltre di essere venuta incontro alle esigenze di Folly il quale, quando si è tenuto il consiglio direttivo, è risultato assente ingiustificato. Lo stesso Folly, con due comunicazioni successive all'espulsione, avrebbe dichiarato non voler fare ricorso definendo il rapporto associativo e umano rotto.
Ultimo aggiornamento: 17:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci