Ricca maestra uccisa 9 anni fa, albanese sotto torchio: la chiave nel Dna

Sabato 1 Aprile 2017 di Lino Lava
Maria Pellegrini
PADOVA - Svolta nelle indagini sulla morte di una ricca pensionata, uccisa nella sua casa di Casalserugo, in provincia di Padova, l'11 dicembre 2008. Un giovane albanese alcuni giorni fa è stato fermato dalla polizia al porto di Bari mentre stava per rimpatriare: il 22enne è stato trattenuto per 5 ore, interrogato e poi rimesso in libertà. Prima, però, gli è stato prelevato un campione di saliva per risalire al suo Dna. Il giovane, che è spesso a Padova dove vive il fratello imprenditore, all'epoca dell'omicidio aveva solo 13 anni. In Procura massimo riserbo, ma si sa che l'ordine di fermare l'albanese è arrivato dal pm Luisa Rossi, che ha in mano il fascicolo sull'omicidio.

Maria Pellegrini, ex maestra d'asilo, quando venne uccisa aveva 68 anni e viveva in una casa normale pur essendo la più ricca del paese. Sfruttando un terreno ereditato dai genitori la donna, mai sposata e senza figli, si era trasformata in imprenditrice del mattone diventando proprietaria di un centinaio di appartamenti. Un patrimonio da 10 milioni di euro. L'assassino l'aveva soffocata cogliendola di sorpresa nel letto. Furto finito in tragedia? Dalla casa non era sparito nulla. I carabinieri avevano trovato l'inferriata del garage divelta, ma era soltanto una messa in scena. Quella notte pioveva e il terreno davanti al garage era fangoso. Di tracce in giardino non ce n'erano. La Pellegrini aveva l'abitudine di non chiudersi a chiave, neanche la notte. In un primo momento sembrava ci fossero disaccordi tra gli eredi perché l'ex maestra voleva lasciare il suo patrimonio a un ente religioso. Non era vero: con un testamento aveva lasciato tutto ai sei nipoti. La casa del delitto adesso è di proprietà di Piergiovanni Argenton, sindaco di Tribano.
 
Ultimo aggiornamento: 15:03

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