Vanno a scuola nei container e sono pure "abusivi" perché il contratto d'affitto è scaduto

Ai Licei Renier un quinto delle classi, per motivi di spazio, non possono essere accolte nella sede principale

Domenica 10 Settembre 2023 di Giovanni Santin
I container trasformati in scuola

BELLUNO - Domani mancheranno 48 ore all’avvio delle lezioni del nuovo anno scolastico. E ai Licei Renier ancora non avranno saputo quale sarà la soluzione per l’allocazione – questo il termine – di un quinto delle classi che per motivi di spazio non possono essere accolte nella sede principale. E tuttavia la dirigente scolastica Viola Anesin ha deciso: «Mercoledì mattina, al suono della prima campanella, 9 delle classi dell’Istituto siederanno nelle aule ricavate nei container presenti nel cortile dell’Istituto Calvi dal settembre del 2018».

Tutto bene? Non proprio visto che il contratto d’affitto che la Provincia aveva stipulato una prima volta cinque anni or sono e successivamente rinnovato, è scaduto nello scorso mese di giugno.

NESSUNA ALTERNATIVA
E tuttavia al momento questa sembra l’unica soluzione percorribile visti i numeri della scuola i cui quattro indirizzi di studio – liceo linguistico, liceo delle scienze umane, liceo economico sociale, liceo musicale – alla ripresa delle lezioni conteranno 883 studenti distribuiti in 46 classi. E di queste, tredici non trovano accoglienza nella sede. Un’eccedenza di popolazione che giustifica come da anni la scuola abbia bisogno di altri spazi. E così, dopo alcuni anni in cui un certo numero di classi era stato ospite nell’edificio del Brustolon di via San Lorenzo, nel 2018 sono state dirottate nei moduli-container eretti appositamente in quell’anno nel cortile del vicino Istituto Calvi; e due anni dopo nello stesso luogo è arrivata una seconda serie di prefabbricati. Quindi mercoledì le tredici classi si sistemeranno proprio qui: quattro nei moduli datati 2020, sette in quelli del 2018, ma il cui affitto è scaduto a giugno. Container che in questi mesi non sono mai stati svuotati, anche perché dalla Provincia non è stata data alcuna indicazione di questo tipo; ecco perché da queste aule non sono mai stati rimossi banchi, sedie, computer, proiettori, computer e nemmeno la connessione ad internet.

LE IPOTESI
La questione degli spazi per il Renier era scoppiata, improvvisamente, lo scorso 10 agosto quando, durante un incontro con i dirigenti scolastici tenutosi in Provincia, l’amministrazione di Palazzo Piloni aveva detto che nel piano previsto per le scuole superiori, per i licei Renier era previsto anche l’utilizzo dei nuovi container in via di installazione nel cortile del Brustolon. «E questa è stata una soluzione che noi non abbiamo mai accettato – spiega la dirigente Anesin perché troppo penalizzante per l’offerta formativa garantita ai quasi 900 studenti e studentesse della scuola. Un rifiuto messo nero su bianco in una comunicazione ufficiale inviata in Provincia il giorno dopo». Cioè l’11 agosto. Ed è da allora che si attende una soluzione. Precisa la preside Anesin: «Nella stessa lettera io proponevo tre possibili ipotesi: allungare il contratto di affitto dei moduli scaduto lo scorso giugno; spostare l’asilo comunale che ha sede al piano inferiore rispetto all’ingresso del Renier, ma sempre all’interno del nostro istituto; spostare vicino alla nostra scuola i moduli destinati a noi nel cortile del Brustolon». La prima ipotesi, almeno in un primo momento, è stata scartata perché troppo costosa; la seconda – che permetterebbe di avere l’intera scuola in un unica sede - per la mancanza di tempi utili per portala a termine. Da allora fra Provincia e Renier sono seguite molte interlocuzioni, soprattutto nel corso della settimana appena conclusa, ma senza che sia arrivata una risposta definitiva. Ecco perché mercoledì, anche in assenza di una comunicazione ufficiale che ne vieti l’uso, nove classi del Renier inizieranno la scuola nei container installati nel 2018.
 

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