BELLUNO - Daspo dal centro storico per due ventenni residenti in provincia.
LA TENSIONE
Il disordine era scoppiato a ridosso di Ferragosto. Con i contagi in calo e la bella stagione, le serate in piazza erano finalmente ricominciate. Ma, neanche a farlo apposta, nello stesso momento in cui si è potuto riassaporare un briciolo di normalità, i festeggiamenti del fine settimana si sono trasformati in regolamenti di conti. In alcuni week-end Belluno ha dovuto calare la maschera di città più sicura d'Italia e scoprirsi vulnerabile. Vetrine del centro frantumate in mille pezzi, gocce di sangue disseminate per la piazza, urla, discussioni finite con pugni e calci. È quello che è accaduto anche venerdì 13 agosto quando, poco dopo la mezzanotte, alcuni ragazzi forse in preda ai fumi dell'alcol hanno cominciato a urlare e a litigare tra di loro. La discussione è iniziata nella galleria che da via Psaro permette di accedere alla piazza e poi si è spostata tra i locali del centro. Arrivati vicino ai tavolini del Deon, i ragazzi hanno rovesciato e rotto qualche bicchiere. Il trambusto ha allarmato i dipendenti che hanno dovuto chiamare le forze dell'ordine. Non è stata l'unica telefonata ricevuta dalla Questura. Molti clienti, spaventati da quanto stava accadendo, hanno dato l'allarme per paura che quella litigata degenerasse. L'arrivo di una pattuglia della polizia ha aiutato a calmare gli animi, anche se uno dei ragazzi ha cominciato a insultare gli agenti ed è stato trasportato in Questura, dove è stato denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale.
«PRIMA APPLICAZIONE»
A distanza di qualche settimana dal fatto sono arrivati i provvedimenti nei confronti dei due ventenni. Uno dei due, un 21enne di Mel, non potrà più metter piede nel capoluogo per i prossimi tre anni. Mentre all'altro, un 20enne di Belluno, è stato vietato l'accesso e lo stazionamento nei locali del centro. «Si tratta spiega la Questura della prima e concreta applicazione dei divieti d'accesso agli esercizi pubblici introdotta dal decreto legge numero 14 del 2017 e successive modifiche, emanata a seguito dell'omicidio del ventenne Willy Monteiro Duarte». Il ragazzo era stato ucciso il 6 settembre 2020 durante un pestaggio a Colleferro, in provincia di Roma, in cui si era messo in mezzo per difendere l'amico in difficoltà.
«PER LA SICUREZZA DI TUTTI»
Questo decreto, continua la Questura, «inibisce a chi ne è destinatario di poter frequentare esercizi pubblici e luoghi di pubblico trattenimento, nonché lo stazionamento nelle immediate vicinanze degli stessi». Con l'obiettivo, ovviamente, di preservare quanto più possibile la tranquillità di un centro cittadino come quello di Belluno (comune capoluogo eletto più volte come tra i più sicuri d'Italia): «Questa misura è calibrata proprio per permettere ai cittadini di poter frequentare in tutta sicurezza i pubblici esercizi e dall'altro di consentire ai gestori di quest'ultimi di poter svolgere con maggiore tranquillità la propria attività d'impresa».