Grosso masso minaccia la via ferrata: trattenuto solo da una fune

Lunedì 5 Luglio 2021 di Yvonne Toscani
Il masso trattenuto dalla fune della via attrezzata
1

LIVINALLONGO - Allarme del Cai sul grande masso staccatosi dal sentiero attrezzato della Memoria del Col di Lana. La sezione di Livinallongo del Club alpino italiano ha infatti richiamato l’attenzione sull’itinerario che percorre la cresta fra la cima del Col di Lana e la vetta del monte Sief. 
«All’incirca all’altezza del cratere della mina austriaca – afferma l’associazione, sulla pagina Facebook ufficiale del Cai Veneto – si è staccato dalla parete un masso di notevoli dimensioni andando ad appoggiarsi alla corda fissa. Ciò rappresenta un serio pericolo per gli escursionisti. In attesa delle decisioni del sindaco, si raccomanda di prestare la massima attenzione e di non usare la corda nel tratto in cui essa è in tensione per il peso del masso». 
QUOTA 2.350
Di quanto sta accadendo a quota 2.350 metri è stato tempestivamente informato il primo cittadino di Livinallongo, che sabato ha incaricato una guida alpina di effettuare un sopralluogo. Nei prossimi giorni il sasso, lungo e sottile, verrà rimosso. L’operazione verrà attuata soprattutto per evitare che il peso sulla corda faccia saltare gli ancoraggi, la cui funzione è proprio, invece, di garantire la sicurezza per i molti che scelgono di realizzare un’escursione lungo il percorso della Memoria, fruito da molti cittadini, con alle spalle non necessariamente una grande esperienza. 
CORDATA ARRAMPICATORIA
«L’eventuale caduta – afferma il sindaco, Leandro Grones – non rappresenterebbe un rischio per il paese, poiché sotto si trova la conca piena di sassi. Piuttosto la situazione preoccupa qualora saltassero gli ancoraggi, venendo a mancare i fondamentali punti della catena di assicurazione, cioè degli elementi che concorrono a ottimizzare il sistema di sicurezza della cordata arrampicatoria, impedendo l’arresto dell’eventuale caduta dell’arrampicatore». Anche l’escursionista Diego Grones, che ha transitato la scorsa settimana, nei pressi del masso, conferma che il sentiero è comunque transitabile, a monte o valle del punto interessato, e che i rischi sono limitati, in particolare per il paese, che si trova a 900 metri di dislivello, separato dal macigno da ostacoli vari, come buche e torrenti. 
UNA VIA SUGGESTIVA
«La fune – racconta – posizionata una quindicina di anni fa, per garantire la sicurezza durante il transito, è in tensione». Il percorso interessato dal masso si snoda in quella che viene considerata una delle escursioni più suggestive da effettuare sui luoghi della Grande Guerra sulle Dolomiti e che conduce alla cima del Col di Lana, autentica finestra panoramica sul patrimonio Unesco. I punti di partenza, transito ed arrivo sono il Passo Valparola, il Passo Sief e il Col di Lana. Si tratta di un tragitto che permette di immergersi nella prima guerra mondiale, combattuta, qui, a suon di mine, facendo esplodere, con la dinamite, parti di montagna. Come accadde nell’ottobre del 1917, quando l’esplosione formò il cratere, ancor oggi visibile sulla cresta del Sief. 
 

Ultimo aggiornamento: 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci