Belluno. Chiude l'edicola di Baldenich, in lacrime la titolare: «Mi piange il cuore dover lasciare i clienti. Nessuno si è fatto avanti per l'acquisto»

Domenica 1 Ottobre 2023 di Samuele Pollazzon
Chiude l'edicola di Baldenich, in lacrime la commerciante: «Mi piange il cuore dover lasciare i clienti. Nessuno si è fatto avanti per l'acquisto»

BELLUNO - Passione per il proprio lavoro, affidabilità e cortesia sono le caratteristiche principali che hanno fatto dell'edicola Errebì 2, in via San Giuseppe al civico 23 a Baldenich, e della sua titolare, Franca Tamburrino, un simbolo del quartiere.

Da lunedì l'edicola non effettuerà più il servizio importantissimo. La commerciante lascia. «Mi piange il cuore dover lasciare i miei clienti e questo posto magico che mi sono costruita in questi ultimi nove anni», afferma con le lacrime agli occhi, la simpatica edicolante. «Se ne va una parte della mia vita; probabilmente la più bella», continua, ridestando a vecchi ricordi.

IL SALUTO

Gentile, sorridente e affabile la signora Tamburrino si prepara già oggi a lasciare il proprio "rifugio", come lei stessa l'ha definito. «Gli abitanti del quartiere venivano qui a comprare il giornale, libri o materiale di cartoleria - racconta -. Dopo anni nel settore avevo anche iniziato a vendere manuali scolastici. Se me lo domandavano ero anche disposta a plastificare le copertine. Con gli avventori non c'era solo un rapporto venditore-cliente; chiacchieravamo, mi confidavano le loro gioie e i loro pensieri sapendomi, non solo una semplice giornalaia, ma anche una loro fidata consigliera». Ha cercato in tutti i modi di non chiudere e di passare il testimone tenendo viva la bottega. «Speravo vivamente che qualcuno prendesse in gestione la mia attività: la licenza non costa molto ma purtroppo non nessuno s'è ancora fatto avanti», spiega Franca, indicando il cartello giallo "Cedesi attività" appeso in vetrina. «Sarebbe stato un fine carriera più dignitoso - riflette - e ora invece sapere che questo locale probabilmente resterà sfitto non mi dà pace, tant'è che ho deciso di fermarmi qui ancora un paio di giorni dopo l'effettiva chiusura, almeno per tentare di svendere la merce rimasta invenduta».

LA CRISI

un problema che accomuna tutto il territorio: sono sempre di più le edicole che chiudono i battenti e che non trovano nessuno che sia disposto a riaprirle. In provincia di Belluno ne restano appena centottanta; qualcuno sostiene addirittura che spariranno definitivamente nell'arco di breve tempo con l'avanzare inesorabile della tecnologia grazie alla quale è possibile accedere a qualsiasi fonte d'informazione senza fatica e il più delle volte gratuitamente. È il vicepresidente della Snag (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai) Confcommercio, Fabio Callagher, a presentare il triste quadro attuale. «Certi paesi della provincia resteranno senza edicole entro la fine dell'anno - fa sapere - compromettendo, oltre che il diritto all'informazione, anche la tutela delle fasce più deboli della popolazione. Difatti, in alcuni centri abitati, specialmente i più piccoli, le edicole sono il fulcro di servizi indispensabili tra i quali anche l'ufficio postale».

LA SPERANZA

«Fortunatamente, ormai dal 2018, la regione sta stanziando dei fondi per arginare la chiusura di queste attività», continua Callagher. E qualche spiraglio per il futuro sembra esserci. Il grafico uscito in seguito al comunicato stampa della Snag, datato 22 settembre 2023, mostra diversi miglioramenti: un passaggio da 2027 punti vendita in meno del 2019 ai 441 del 2022. «Speriamo che l'andamento non abbia nuove impennate e che, anzi, possa diminuire grazie a queste nuove politiche di contrasto. Anche la Legge regionale numero 7 del 15 marzo 2022, è una garanzia», conclude il rappresentante di categoria Fabio Callagher.

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