SEDICO - «Abbiamo telefonato alla Farnesina dopo aver sentito le notizie dai telegiornali e ci hanno confermato che uno dei rapiti è nostro padre». Sono incredule Simona e Pamela Calonego, le due figlie italiane di Danilo, il tecnico bellunese rapito ieri in Libia. «Siamo in attesa di notizie, abbiamo anche cercato di contattare la ditta per la quale lavora - affermano le due donne parlando con i giornalisti - ma non abbiamo saputo molto».
Le due sorelle confermano che il padre era ripartito per la Libia circa un mese fa dopo un periodo di riposo e avrebbe dovuto tornare a Peron di Sedico, suo paese di residenza, a fine mese.
«Lo abbiamo sentito domenica sera - concludono - era tranquillo al campo dove stava effettuando le consulenze per le quali si trovava lì». A Peron vive l'anziana madre di Calonego. È da tempo ammalata e le nipoti non le hanno comunicato il dramma che sta vivendo Danilo. Anche il sindaco di Sedico, Stefano Deon, non nasconde l'ansia: «Danilo è un gran lavoratore - dice Deon - anche se è sempre all'estero ama il suo paese. Sono momenti di grande tensione, ci auguriamo tutto si risolva per il meglio quanto prima».
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