Caldo anomalo anche in montagna e a 900 metri di quota in Comelico spuntano i chiodini

Venerdì 2 Febbraio 2024 di Yvonne Toscani
I chiodini, dopo la neve in Comelico a gennaio

BELLUNO -  Caldo anomalo per il mese appena archiviato. I primi 31 giorni dell’anno nuovo hanno registrato temperature più elevate del solito. Tanto che, in Comelico, sono persino cresciuti alcuni chiodini. Nella borgata Cunettone, a Santo Stefano, sulle radici di un ciliegio, tagliato tre anni fa, sotto la neve hanno fatto capolino una decina di esemplari freschi, la cui raccolta avviene solitamente tra la fine dell’estate e l’autunno. Un arrivo insolito il 29 gennaio, il primo dei tre giorni della merla, che secondo la tradizione, dovrebbero essere i più freddi di tutto l’anno. Ma non è andata così. Anzi.

L’ANDAMENTO

Le statistiche meteorologiche diffuse disponibili indicano che dopo la prima decade di gennaio si osserva una tendenza all’aumento della temperatura. E così è stato, come si evince dai dati diffusi ieri da Arpav: i giorni dal 29 al 31 sono stati caratterizzati da una fase di caldo anomalo, con massime di 12.9°C ad Arabba e 11.1°C a Passo Valles. Si è trattato della seconda ondata di caldo, anticipata dalla precedente, tra il 24 e il 27, grazie anche alla complicità del Foehn, a fondovalle, con massime di 16.3°C ad Agordo, 14.2°C a Domegge e 13.3°C ad Arabba. Sul fronte opposto del termometro, un giorno particolare è stato il 20, con temperature minime di 5-6°C più basse del normale, con punte di -22.4°C a Passo Cimabanche, -19.6°C in Val Visdende, -14.8°C a Pescul e -14.2°C a Santo Stefano.

PRECIPITAZIONI

Se gennaio è stato più caldo e soleggiato del normale, in linea con le medie sono state invece le precipitazioni. In tutto si sono avuti 22 giorni soleggiati, 5 variabili o nuvolosi e 4 giorni di prevalente maltempo. In base alla tabella Arpav sulle piogge cumulate a gennaio nella stazione di Belluno si rileva che l’anno in assoluto con maggiori precipitazioni è il 2014. Anni secchi: 1991,2004, 2005, 2017, 2020. L’anno scorso, il 2023 è rimasto nella media.

«NIENTE ECCESSI»

Come conferma Arpav Veneto, il mese più rappresentativo dell’inverno meteorologico è trascorso senza eccessi e con numerose fasi di bel tempo, soprattutto a metà mese e nell’ultima decade, con un bilancio finale mensile di sei giorni soleggiati in più rispetto alla norma. Le temperature medie mensili nelle valli sono risultate mediamente un grado più alte del normale nei paesi a fondovalle e di 1.5 nei paesi in quota.

LE OSCILLAZIONI

Nel corso del mese si sono avute diverse oscillazioni. Alla fase tiepida nella prima settimana sono seguiti due brevi afflussi di aria fredda attorno al 10 e tra il 19 ed il 20. Mentre tra il 25 e il 27 ha primeggiato aria molto mite. Lo zero termico è variato fra il minimo di 680 metri, segnalato il giorno 20, ed il massimo di 3.120 metri quarantotto ore dopo. Lo scarto dalla norma della temperatura media di Belluno di questo primo mese del 2024 è risultato pari a +0-9°C. Le precipitazioni totali mensili sono state generalmente allineate con le medie pluriennali di questo mese, concentrate soprattutto nei due episodi di maltempo, il primo attorno all’Epifania ed il secondo poco dopo metà mese. La neve è caduta quasi sempre a quote medio/alte. La frequenza delle precipitazioni è stata complessivamente normale, con 6-7 giorni piovosi/nevosi, a fronte di una media di 4-6.

Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 17:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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