Mattarella frena Renzi: "No al voto senza legge elettorale"

Mercoledì 7 Dicembre 2016 di Alessandra Severini
Mattarella frena Renzi: "No al voto senza legge elettorale"

Andare a votare a febbraio non si può. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella stoppa qualsiasi fuga in avanti sulle elezioni anticipate ricordando a chi dovrebbe già saperlo che serve una legge elettorale che garantisca un governo con una maggioranza uniforme sia alla Camera che al Senato. Nel suo ruolo di arbitro e garante, Mattarella sa che prima di andare al voto bisogna aspettare la sentenza della Consulta sull’Italicum e poi evitare a tutti i costi il rischio di ingovernabilità. Meglio dunque un governo che assicuri una transizione ordinata, anche se questo potrebbe richiedere mesi di tempo.

Davanti allo stop del Quirinale e alla decisione della Corte Costituzionale di decidere sull’Italicum il 24 gennaio, Renzi ha dovuto mettere da parte il suo “piano A” che prevedeva elezioni già a febbraio. Oggi, nella direzione del partito, proporrà la disponibilità del Pd alla formazione di un governo di responsabilità nazionale con la più ampia partecipazione delle forze politiche per affrontare le scadenze del paese. Tutto il Pd dovrebbe concordare con il segretario. Nel caso di governo istituzionale con l’appoggio di più partiti, il premier non sarà probabilmente un uomo di stretta fede Pd. Dunque più che i nomi di Pier Carlo Padoan, Graziano Delrio e Paolo Gentiloni circola quello di Pietro Grasso.

Di tutt’altro avviso è il Movimento 5 stelle che naturalmente rimarrebbe fuori da un governo di questo tipo. Beppe Grillo ribadisce che «prima si vota meglio é». Il Movimento non intende trattare per un governo di responsabilità - «Non ci sediamo al tavolo con i bari» - e propone una rapida correzione dell’Italicum da applicare al Senato per andare al voto subito. Berlusconi è disponibile a trattare sulla legge elettorale ma non gli piace l’idea di un governo con il Pd.

Intanto l’Udc certifica la rottura con Ncd e la fine di Area Popolare. «L’idea di far precipitare il Paese verso il voto appare più il segno di una reazione emotiva che un disegno politico utile all’Italia – scrive l’Udc in una nota - Su questo punto si segna l’ultima differenza nei confronti di Alfano».

Oggi pomeriggio intanto verrà votata la fiducia alla legge di bilancio. L’accelerazione è stata impressa per lasciare spazio alle dimissioni del premier e alla risoluzione della crisi ma i mal di pancia fra le forze politiche sono tanti. I senatori lamentano di aver avuto meno di 24 ore per esaminare il ddl e in molti nelle opposizioni minacciano guerriglia.

Ultimo aggiornamento: 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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