Giulio Regeni, un testimone: "Torturato?
La polizia mi ha fatto vedere solo il suo viso"

Giovedì 4 Febbraio 2016
Giulio Regeni, un testimone: "Torturato? La polizia mi ha fatto vedere solo il suo viso"
​Un avvocato dei diritti umani e attivista della Fondazione araba dei diritti civili e politici (Nidal), Mohamed Sobhi, racconta ad Aki - Adnkronos International di aver visto il corpo che si ritiene appartenere al giovane italiano scomparso al Cairo dalla notte del 25 gennaio, Giulio Regeni. «Alle 2 di oggi sono stato alla camera mortuaria Zenhom (nel quartiere di Sayeda Zeinab, al Cairo) e ho chiesto di vedere il corpo, che si ritiene appartenere a Regeni», afferma Sobhi.

«In qualità di attivista per i diritti umani e avvocato incaricato dai suoi amici di ritrovare il ragazzo, dopo un diverbio con la polizia mi hanno consentito di vedere solo il viso, lo stesso delle foto del giovane che mi sono state fornite dai suoi amici», dice Sobhi, sottolineando di non aver visto interamente il corpo. Secondo quanto si apprende dai media locali, sul cadavere sarebbero stati riscontrati segni di tortura, circostanza che però Sobhi non è in grado di confermare poiché, ribadisce, gli è stato «consentito di vedere solo il viso».
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