Traffico di armi per l'Isis, la coppia
di San Giorgio proprietaria del locale arabo

Martedì 31 Gennaio 2017 di Dario Sautto
Traffico di armi per l'Isis, la coppia di San Giorgio proprietaria del locale arabo


San Giorgio a Cremano. Fino a 4 mesi fa, i coniugi Di Leva - accusati di aver introdotto, tra il 2011 e il 2015, in paesi soggetti ad embargo, quali Iran e Libia, in mancanza delle necessarie autorizzazioni ministeriali, elicotteri, fucili di assalto e missili terra aria - erano proprietari e titolari di un locale arabo (lo Sheik) che si trova proprio sotto casa loro. Era quello uno dei ritrovi preferiti, specializzato in cucina tipica e spettacoli di danza del ventre.
 
 

Nel cuore di San Giorgio a Cremano, a due passi dal Comune, tra l'abitazione e il locale, l'ingegnere edile Mario Di Leva e l'ex politica Annamaria Fontana incontravano anche i propri clienti. Da 4 mesi, però, i Di Leva avevano ceduto la gestione del locale, pur rimanendo i proprietari. E i gestore puntualizza: «Il locale non c'entra niente con l'inchiesta, non voglio sia accostato a questa vicenda, io ho rilevato quattro mesi fa l'intera attività». 

Nel cortile della famiglia di San Giorgio, è stato trovato un furgone blindato con targa bulgara.


 

Ultimo aggiornamento: 15:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA