Qualora la Svezia e la Finlandia dovessero entrare nella Nato, e qualora ciò dovesse comportare una reazione da parte di Mosca, la Gran Bretagna si impegna a sostenere militarmente le due nazioni scandinave. A ribadire la netta posizione del Regno Unito, in uno scenario che ridisegnerebbe gli equilibri del Vecchio Continente, è stato il Primo ministro Boris Johnson che, proprio in Sevzia, ha firmato una dichiarazione di solidarietà politica.
L'appoggio Usa
Gli Usa hanno offerto garanzie di sicurezza a Svezia e Finlandia nel periodo che passerà tra la loro richiesta di adesione alla Nato, alimentata dall'aggressione russa in Ucraina, e l'accesso formale nell'Alleanza, che richiede una ratifica parlamentare per la quasi totalità degli alleati. Un periodo che potrebbe durare diversi mesi e durante il quale Stoccolma ed Helsinki non sarebbero protette dall'articolo 5, quello che prevede l'intervento degli altri Paesi membri in caso di attacco esterno. In questo caso un attacco di Mosca, che ha già minacciato una risposta e che nei giorni scorsi ha lanciato attacchi simulati con missili capaci di trasportare testate nucleari a Kaliningrad, l'enclave russa sul Mar Baltico che guarda proprio a Svezia e Finlandia.
Ad annunciare gli sviluppi, all'unisono, i portavoce di Casa Bianca, Pentagono e Dipartimento di stato, che hanno ribadito la politica delle «porte aperte» della Nato e si sono detti «fiduciosi di poter trovare il modo per affrontare le eventuali preoccupazioni dei due Paesi nel lasso di tempo tra la domanda e l'effettiva adesione all'Alleanza», sottolineando la lunga collaborazione militare con entrambi i partner, la modernità dei loro eserciti e la condivisione di valori democratici. Una svolta confermata anche dalla ministra degli esteri svedese Ann Linde che, dopo il recente incontro a Washington con il segretario di stato Usa Antony Blinken, ha dichiarato alla tv del suo Paese di aver ricevuto «assicurazioni» di sicurezza nel caso in cui Stoccolma decida di rompere la sua tradizione di neutralità.